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“Time” dedica la copertina a Meloni, Fdi esulta ma glissa su dubbi e critiche (anche pesanti)

Nel servizio viene ricostruita la carriera politica della leader di Fratelli d'Italia fino all'approdo alla presidenza del Consiglio e anche "tutte le contraddizioni" della sua agenda
“Time” dedica la copertina a Meloni, Fdi esulta ma glissa su dubbi e critiche (anche pesanti)
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Time la immortala sulla copertina del nuovo numero. “Dove Giorgia Meloni sta conducendo l’Europa” è il titolo che il magazine statunitense dedica al presidente (maschile, come vuole lei) del Consiglio e che campeggia su un servizio frutto di un colloquio svoltosi il 4 luglio a Palazzo Chigi. L’autore è Massimo Calabresi, capo dell’ufficio di Washington della storica rivista di attualità politica ed economica. Nell’articolo viene ricostruita la carriera politica della leader di Fratelli d’Italia fino all’approdo alla guida dell’esecutivo. Meloni “è emersa come una delle figure più interessanti in Europa”, scrive l’autore. Frase che fa esultare alcuni esponenti di Fratelli d’Italia che, però, probabilmente non hanno letto l’intero articolo, nel quale non mancano critiche anche pesanti.

L’agenda politica interna della premier italiana, scrive l’autore, è “al passo con la schiera globale di leader autoritari in ascesa: consolidare il potere esecutivo, reprimere i media, esercitare il controllo sul sistema giudiziario, prendere di mira gli immigrati senza documenti e limitare alcune forme di protesta“. Poco più sotto, Calabresi elenca con esattezza: “In patria, Meloni (…) ha cercato di ampliare i poteri del Primo Ministro e ha approvato una legge sulla sicurezza che limita alcuni tipi di protesta e ne aumenta le pene per altri. Sta tentando di ‘riformare’ la magistratura attraverso una complessa serie di misure che amplierebbero il controllo del Primo Ministro sui procedimenti giudiziari“. Il giro di vite, prosegue Time, riguarda anche il campo dei diritti: “Lo scorso ottobre, l’Italia ha codificato la sua storica opposizione alla maternità surrogata, mettendo al bando la procedura all’estero, una mossa condannata dai sostenitori dei diritti degli omosessuali. Ha attaccato i media indipendenti, citando in giudizio giornalisti e organi di stampa per diffamazione più volte”.

Tutti strumenti con i quali l’ex ragazza della Garbatella sta costruendo “un nuovo tipo di nazionalismo: populista, nativista e filo-occidentale”. “Dove questo ci porterà esattamente – prosegue Calabresi – non è solo questione di Italia. Dal Portogallo alla Romania, estremisti di ultradestra, un tempo ostracizzati, stanno superando i partiti conservatori tradizionali, proprio come il movimento MAGA negli Stati Uniti. Ciò ha messo in crisi i governi centristi europei, le cui popolazioni per decenni dopo la Seconda Guerra Mondiale hanno evitato i partiti di estrema destra”.

“L’Italia è ben lontana dal governo autoritario che i critici di Meloni sostengono che lei voglia – precisa il giornalista -. Meloni ha rinnegato il fascismo e l’antisemitismo. I suoi più accaniti critici politici riconoscono la sua tangibile svolta verso il centro. Esistono controlli per impedire il tipo di svolta verso un autoritarismo illiberale che si è verificato altrove in Europa”. Tuttavia Calabresi mette in fila anche diversi “ma”. Ad esempio: “Ma ci sono molti membri del suo partito che covano ancora nostalgia del fascismo – prosegue Calabresi -. Il secondo in linea di successione alla presidenza dopo Meloni, Ignazio La Russa, un tempo teneva un busto di Mussolini nel suo appartamento. Alla domanda su che tipo di nazionalismo sostenga, Meloni risponde che il suo è “principalmente un modo per difenderci da una globalizzazione che non ha funzionato”. Un attimo dopo, tuttavia, cita con ammirazione il nazionalista francese del XIX secolo Ernest Renan, un influente antisemita“.

“Ciò che inquieta in Meloni non è tanto il suo comportamento, quanto il suo adattamento alle forze che il nazionalismo ha scatenato in passato, in un momento in cui le norme del dopoguerra stanno svanendo – la conclusione dell’articolo di Time -. Persino lei sembra capirlo. Ancora una volta, dopo l’intervista, Meloni si chiede come appaia agli occhi di chi è al di fuori. ‘È sinceramente preoccupato per qualcosa?’ chiede. ‘Questa è la mia domanda’. In Europa, dove i fantasmi dell’autoritarismo e delle sue decine di milioni di vittime infestano ogni angolo del continente, è difficile non esserlo“.

Un ritratto complesso, quindi, con diversi tratti in chiaroscuro. Eppure per i cantori del melonismo è soltanto un trionfo. “Con la copertina del settimanale Time Giorgia Meloni entra nella storia“, esulta il componente del gruppo interparlamentare Italia-Usa di Fratelli d’Italia Federico Mollicone.

“La copertina che il prestigioso settimanale americano Time ha dedicato alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni rappresenta un motivo di orgoglio per tutti gli italiani nonché la consacrazione internazionale di un modello politico fondato su coerenza, coraggio, serietà e stabilità”, suona la carica Raffaele Speranzon, vicepresidente vicario dei senatori di FdI, lanciandosi in uno spericolato parallelismo: “Solo De Gasperi e Meloni, settantasette anni dopo, hanno avuto copertine di plauso ed estremamente positive da parte di Time“.

Daniela Santanchè, da parte sua, sembra aver letto solo il titolo: “Il Time dedica la copertina alla Meloni, definendola una delle figure europee più interessanti. E ora chi lo dice ai nostri disfattisti?”, scrive su X la ministra del Turismo. Emanuele Loperfido, deputato di FdI in commissione Affari Esteri alla Camera, chiosa alla perfezione: “L’Italia sta diventando un modello“. Esattamente in linea con le preoccupazioni di Time.

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