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Vittoria ambientalista per il bosco ex Lanerossi, a Vicenza. Il cantiere AV sarà spostato

Dopo mesi di mobilitazioni e proteste raggiunto un accordo con Rfi e Iricav
Vittoria ambientalista per il bosco ex Lanerossi, a Vicenza. Il cantiere AV sarà spostato
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La linea ferroviaria dell’Alta Velocità non distruggerà il bosco ex Lanerossi, alla periferia di Vicenza. “Il bosco Lanerossi è salvo” ha annunciato il sindaco dem Giacomo Possamai, che ha quindi spiegato: “Dopo mesi di confronto con Iricav e RFI, abbiamo ottenuto un risultato importantissimo: l’area del cantiere TAV che doveva sorgere in questa zona sarà spostato altrove. Un traguardo raggiunto anche grazie all’impegno di cittadini, comitati e attivisti, che hanno saputo far emergere il valore di questo luogo unico: un’area privata con all’interno alberi monumentali”.

Il sindaco, in veste ecologista, ha aggiunto: “È un ecosistema nato spontaneamente, oggi riconosciuto per la sua biodiversità e il suo valore simbolico. Adesso inizia una nuova fase perché quest’area diventerà pubblica. Vogliamo trasformarla in un bosco urbano accessibile e condiviso dal quartiere e dalla città, una nuova area verde da vivere e custodire insieme”.

Un comunicato diffuso da Global Project ricorda come a maggio 2024 alcune centinaia di cittadini, determinati a difendere il territorio, avessero deciso di occupare e difendere il bosco Lanerossi. Poi la lotta è stata ampliata al bosco di Ca’ Alte. L’area minacciata di abbattimento è di oltre 30mila metri quadri di verde. “Grazie alla straordinaria mobilitazione delle persone che da oltre un anno sognano e lottano, oggi il bosco Lanerossi è salvo: dalle dichiarazioni del sindaco apprendiamo che non verrà abbattuto e non sarà area di cantiere. È un grande risultato, ma non l’ultimo, ora la lotta continua”.

I movimenti chiedono che il bosco diventi un’area pubblica di proprietà Comunale a disposizione della comunità, che sia preservato ad area boschiva, non più soggetta a variazioni urbanistiche. “Questa sera i caprioli e i tassi festeggiano in Lanerossi la loro libertà, mentre noi siamo a Ca’ Alte e le cicale cantano forte dai rami degli alberi che stiamo presidiando. – conclude il comunicato – Abbiamo sempre ribadito che, per il nostro territorio, il progetto Tav è devastante e per questo continueremo ad opporci a questa grande opera inutile”. Il cantiere di Ca’ Alte è presidiato da carabinieri e polizia. Nell’area si trovano i resti, in totale abbandono, dell’ex Pettinatura Lanerossi, un’industria del gruppo di Schio inaugurata nel 1925. Occupa un’area di quasi 60mila metri quadri, equivalente a dieci campi di calcio e confina su un lato con la linea ferroviaria. Lo stabilimento è stato dismesso nel 1994.

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