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Ultimo aggiornamento: 13:35 del 19 Luglio

Lite Bolloli-Di Battista. “Con lei si torna al M5s di 10 anni fa”. “Lei scrive per il giornale di un senatore della Lega”. Su La7

Scintille tra la firma di Libero e l'ex deputato M5s. E Aprile difende la giornalista.
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Scontro vivace a In Onda (La7) tra la giornalista di Libero, Brunella Bolloli, e l’ex deputato del M5s, Alessandro Di Battista, sull’inchiesta giudiziaria che ha travolto l’amministrazione di Milano.
Bolloli contesta il precedente intervento di Di Battista: “Mi domandavo quando è stato lui a Milano e dove ha visto questa città, a suo dire, disastrata. Milano non è affatto disastrata, è una ricchissima città per gli affari, l’economia, la finanza e la visione globale aperta a livello europeo. Tanto è vero che è sempre stata la città che ha tratto di più a livello di investimenti, è sempre stata la locomotiva d’Italia. Ora non è che bisogna già pensare, come faceva Di Battista, che ogni consulenza vuol dire corruzione, perché sennò torniamo veramente ai 5 Stelle di 10 anni fa, quando con un avviso di garanzia uno doveva dimettersi e quando si urlava ‘onestà, onestà’“.
Non si fa attendere la replica di Di Battista: “Vorrei dire alla dottoressa Bolloli, che, per amor di verità, ricordo scrive in un giornale che è di proprietà di un senatore della Lega che si chiama Angelucci…”.

Ma viene subito interrotto dalla conduttrice Marianna Aprile, che lo bacchetta: “Vabbè, questo non c’entra niente con la professionalità di Brunella Bolloli”.
“C’entra, eccome”, ribatte Di Battista.
“No, no”, replica Aprile.
“C’entra – ribadisce l’ex parlamentare – perché nel nostro paese è possibile che un senatore della Repubblica possieda tre quotidiani”.
“Qui c’è Brunella Bolloli e non Angelucci”, insiste Aprile.

“Io lo ricordo – rilancia Di Battista – Bolloli scrive per un giornale che appartiene a un senatore che sostiene determinate politiche. Ho solo dato una notizia verificata. Ma comunque vorrei dire alla dottoressa Bolloli che il tema degli investimenti non funziona, è uno slogan. Che vuol dire che Milano attrae investimenti? Bisogna valutare a chi arrivano i benefici degli investimenti. Che ragionamento è? Un paese è civile e funziona quando esiste una classe media forte, non un’élite e dall’altra parte dei miserabili alla ricerca di diritti, che devono mendicare”.

E aggiunge: “Negli ultimi 30 anni in questo paese, anche per responsabilità del centrosinistra e dei sindacati, la classe media è stata erosa. La democrazia deviata è purtroppo la costatazione che tanti cittadini, anche coloro che fino a ieri votavano (perché è comodo dare del menefreghista al cittadino che non va a votare), pensano, ahimè giustamente, che la maggior parte delle decisioni che impattano sulla nostra esistenza vengano prese altrove, che oggi contano più i fondi finanziari della politica“.

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