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Clima, Italia divisa a metà: ancora afa al sud, nubifragi e temperature in calo al nord. A Bergamo dirottati 13 voli

Allagamenti e disagi in tutta la Lombardia: in provincia di Como caduti fino a 77 millimetri d'acqua in poche ore. Esonda il fiume Seveso nel Milanese
Clima, Italia divisa a metà: ancora afa al sud, nubifragi e temperature in calo al nord. A Bergamo dirottati 13 voli
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Mentre al centro-sud continua il caldo torrido, nel nord Italia il weekend ha portato con sé un deciso calo delle temperature (a Milano la massima è scesa da 36 a 29 gradi) accompagnato da forti precipitazioni. In Lombardia è in vigore un’allerta gialla per rischio temporali a partire dall’alba di sabato: in mattinata un nubifragio ha colpito la Bergamasca, impedendo l’atterraggio a 13 voli diretti all’aeroporto di Orio al Serio, dirottati tra Bologna, Milano Malpensa e Verona. Alcune partenze sono state ritardate a causa dei riposizionamenti dei velivoli. A Clusone, sempre in provincia di Bergamo, una violenta grandinata ha ricoperto le strade e l’oratorio locale si è allagato.

Allagamenti e disagi a causa anche in provincia di Como, dove sono caduti fino a 77 millimetri d’acqua in poche ore: i vigili del fuoco hanno effettuato una quarantina di interventi, principalmente di soccorso ad automobilisti in difficoltà, prosciugamenti, rimozione ostacoli alla circolazione e tagli piante. Nel capoluogo è stata chiusa una corsia del lungolago (riaperta poco prima di mezzogiorno) e l’acqua è fuoriuscita dai tombini della centralissima piazza Cavour. Allagati diversi sottopassi, mentre nel parcheggio di un supermercato le auto sono state sommerse. Ancora nel Comasco, a Cantù è crollato il muro di una villetta, e a Erba, lungo la provinciale 40, una persona è rimasta incastrata nell’abitacolo della sua auto, finita fuori strada. In provincia di Milano, invece, il fiume Seveso è esondato sabato mattina a Lentate, provocando estesi allagamenti (video): a Milano è stata attivata la vasca di protezione per salvare i quartieri più esposti dall’onda di piena. “È la settima volta da fine 2023 che l’opera realizzata da Comune di Milano e MM (Metropolitane milanesi, ndr) protegge la città dalle piene. Attendiamo con ansia che Regione Lombardia realizzi anche le vasche di Senago e Lentate“, polemizza sui social l’assessore comunale alla Protezione civile Marco Granelli.

Per domenica sono attesi nuovi forti temporali, soprattutto in Pianura Padana, e temperature ancora più instabili. Al centro invece il caldo rovente continuerà almeno fino a lunedì, mentre il sud dovrà aspettare martedì. “Nel corso della giornata di domani l’ingresso di un fronte instabile in quota pilotato da un ciclone presente tra isole britanniche e Scandinavia destabilizzerà non poco l’atmosfera, dando il via a una veloce fase di maltempo in particolare sulle regioni del Nord”, spiega all’agenzia AdnKronos il meteorologo de ilmeteo.it Mattia Gussoni. “Al centro-sud e sulle due isole maggiori invece l’anticiclone africano continuerà a fare la voce grossa; su questi settori infatti avremo ancora una prevalenza di sole con temperature diffusamente oltre i 34-35 gradi durante le ore più calde. Insomma, un’Italia divisa in due sul piano atmosferico: da una parte violenti temporali, dall’altra ancora caldo intenso”, riassume.

Lo scienziato sottolinea che “negli ultimi giorni abbiamo sperimentato una delle fasi più roventi della storia climatica non solo italiana ma anche di buona parte del bacino del Mediterraneo e dell’Europa centrale. Abbiamo toccato temperature da record, con valori di circa 7-8 gradi al di sopra delle medie di riferimento. E ora purtroppo rischiamo di pagare a caro prezzo questo eccesso di calore”, avverte. “L’aumento della temperatura atmosferica”, spiega, “incrementa infatti la capacità dell’aria di trattenere vapore acqueo, e un’atmosfera calda e umida può essere considerata come un “carburante” ideale per innescare fenomeni temporaleschi particolarmente violenti. Il rischio è che si possano formare le temibili “supercelle“, immensi sistemi temporaleschi alti fino a 10/12 chilometri al cui interno è presente una zona di bassa pressione, definita in termine tecnico mesociclone, che imprime una rotazione all’intero corpo nuvoloso. Sono fenomeni sempre più tipici anche in Italia in grado di provocare eventi meteo estremi come quello della grandine e forti raffiche di vento fino a 90-100 km/h, chiamate in gergo downburst“.

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