Il mondo FQ

Crisi climatica, viaggio tra i rider di Milano. “Un collega è svenuto per il caldo. Mettiamo maniche lunghe per non scottarci”

Le testimonianze: “No work, no pay. Se ci fermiamo, non ci pagano, anche sotto il sole"
Crisi climatica, viaggio tra i rider di Milano. “Un collega è svenuto per il caldo. Mettiamo maniche lunghe per non scottarci”
Icona dei commenti Commenti

“No work, no pay. Se ci fermiamo, non ci pagano, anche sotto il sole”. Sono le 12.30 in corso Buenos Aires a Milano. E un rider pakistano fermo al semaforo aspetta di partire per una consegna. È un’altra giornata da bollino rosso. Il termometro della farmacia segna 31 gradi. Secondo l’ordinanza anti caldo di Regione Lombardia i lavoratori di cantieri, aziende agricole e cave dovrebbero fermarsi tra le 12.30 e le 16. I rider invece no.

Anche se le condizioni sono sempre più complicate, all’ora di pranzo i rider non si fermano. “Ieri in corso Garibaldi ho visto un collega che si è accasciato a terra – racconta un altro lavoratore mentre prova a prendere ombra sotto l’arco insieme alla sua bicicletta – non l’ha urtato nessuno. C’erano 35 gradi ed è svenuto per il troppo caldo”. Da giorni le temperature sotto la Madonnina superano i 30 gradi. Ma per chi lavora su una bicicletta, a pochi centimetri dall’asfalto, le temperature sono ancora più alte.

“Ieri ho lavorato dalle 11 alle 16, mi sono bruciato la pelle”, racconta un rider in attesa del panino di fronte a una catena di fast food. Dentro i clienti possono godere dell’aria condizionata a palla. Ma i rider no. “Non ci fanno entrare, dobbiamo aspettare fuori al caldo cercando dell’ombra di fortuna ma non potendo allontanarci troppo dallo sportello perché se ci chiamano dobbiamo essere pronti a rispondere”. E mentre il clima diventa sempre più “estremo”, le paghe dei rider non sono cambiate. Due euro e cinquanta la corsa minima per uno dei colossi del food delivery. “In media riesco riesco a mettere insieme 50 euro lordi lavorando otto nove ore al giorno” racconta un altro ragazzo. E ci si attrezza come si può. Con maglie lunghe per evitare le scottature.

In una mail inviata ai lavoratori il 1 luglio, come raccontato ieri dal fattoquotidiano.it, uno dei colossi delle consegne ha annunciato la sua ricetta contro il caldo. Testuale. “La tua sicurezza è la nostra priorità. Sappiamo che l’emergenza calore in corso possa comportare costi imprevisti per proteggerti. Per questo motivo, se effettuerai consegne con Glovo nei mesi di luglio e agosto, avrai diritto a un contributo economico per l’acquisto di crema solare, sali minerali e acqua”. Il tariffario? “Per una temperatura compresa tra i 32°C e i 36°C, riceverai un bonus del 2%. Per una temperatura compresa tra i 36°C e i 40°C, riceverai un bonus del 4%. Per una temperatura superiore a 40°C, riceverai un bonus del 8%”. Soldi che saranno erogati soltanto a settembre.

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione