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Atletica, l’Italia si conferma campione agli Europei a squadre: azzurri trascinati da Fabbri e Iapichino

Dopo il successo del 2023, la Nazionale azzurra vince anche a Madrid senza diversi atleti di punta: decisive le vittorie dei due toscani nel peso e nel salto in lungo
Atletica, l’Italia si conferma campione agli Europei a squadre: azzurri trascinati da Fabbri e Iapichino
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L’Italia dell’atletica domina e vince per la seconda volta consecutiva – dopo quella del 2023 a Chorzow – gli Europei a squadre a Madrid. O la “vecchia” Coppa Europa, se preferite. Decisive, per battere la Polonia, le vittorie di Larissa Iapichino nel salto in lungo e di Leonardo Fabbri nel peso, ma non solo. È davvero una vittoria di squadra, dei singoli che nelle varie discipline si sono messi a disposizione del team e di un movimento in grande crescita negli ultimi anni. Doppietta tra il 2023 e il 2025: un risultato straordinario se pensiamo che dal 2009 al 2019 il miglior piazzamento era stato un quarto posto.

A regalare il successo aritmetico alla Nazionale del dt Antonio La Torre nella giornata di domenica sono stati due toscani: Leonardo Fabbri, primo (e dominatore) del lancio del peso con un 21.68 all’ultimo tentativo, ma anche Larissa Iapichino, che nel salto in lungo ha vinto con un ottimo 6.92 metri, scavalcando la tedesca Malaika Mihambo (6.84). E pensare che Iapichino era ottava dopo il quarto salto (6.64). Importanti però nella classifica finale anche il secondo posto di Fausto Desalu nei 200 metri in 20″18 , il quarto di Idea Pieroni nell’alto (1,91), e i quinti di Paola Padovan nel giavellotto (57,91) e Yeman Crippa nei 5000 (13’48″10).

A sancire poi la vittoria definitiva è stato il nono posto di Roberto Orandosi nel lancio del giavellotto con 72.75. Inutile ai fini della classifica finale la 4X400 mista, dove però l’Italia ha voluto chiudere in bellezza con un secondo posto. Record italiano per Edoardo Scotti, Virginia Troiani, Vladimir Aceti e Alice Mangione che hanno chiuso in 3:09.66. Da lì poi la festa della nazionale azzurra. Retrocesse invece Ucraina, Finlandia e Lituania.

Un successo che dà grande soddisfazione al movimento italiano e che vale doppio, se pensiamo che l’Italia è arrivata all’appuntamento senza numerosi atleti di primissimo livello: Marcell Jacobs ha rinunciato dopo l’uscita opaca di Turku, Gianmarco Tamberi – che due anni fa alzò il trofeo – deve ancora recuperare la forma, Andy Diaz è alle prese con qualche acciacco, Roberta Bruni (astista) è stata costretta a tirarsi fuori. Ma lì è emersa la compattezza del gruppo e del voler lottare, sudare e sacrificarsi l’uno per l’altro. L’esempio lampante è stato Lorenzo Patta, che si è infortunato nei 100 metri ma pur di portare un punto a casa ha deciso di portare a termine la gara.

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