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Mercati calmi dopo gli sviluppi in Medio Oriente. Petrolio e gas intorno alla parità

Mercati calmi dopo gli sviluppi in Medio Oriente. Petrolio e gas intorno alla parità
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Un po’ di agitazione sui mercati, ma nessun panico, dopo il week end degli attacchi statunitensi in Iran. Come prevedibile, inizio di contrattazioni al rialzo per gli idrocarburi. Tuttavia i guadagni si sono presto riassorbiti ed ora il petrolio Brent, greggio di riferimento per i mercati europei, oscilla intorno alla parità, poco sopra i 77 dollari al barile. Solo un mese fa veniva scambiato a 67 dollari. Il gas quota ad Amsterdam 41 euro al megawattora, sostanzialmente invariato rispetto a venerdì. Siamo su valori storicamente molto elevati ma l’impatto dei fatti del weekend resta, per ora, quasi nullo.

Molto dipenderà dalle vicende che riguardano lo stretto di Hormuz, braccio di mare del Golfo Persico da cui transita il 30% del petrolio trasportato via mare nel mondo.

Venendo alle borse, le asiatiche piuttosto incolori con Tokyo che ha chiuso a – 0,1% e Hong Kong a + 0,6%. Le aperture europee sono state fiacche, gli indici hanno girato in positivo a metà mattina per poi tornare sotto la parità. Francoforte perde ora lo 0,4% come Parigi. Peggio fa Milano che arretra dello 0,7%, zavorrata da Stellantis e Leonardo.

Domenica le borse mediorientali hanno chiuso quasi tutte in positivo. La scommessa è che l’intervento degli Stati Uniti possa accelerare la fine delle ostilità tra Israele ed Iran piuttosto che portare ad una prolungata destabilizzazione dell’area. Il dollaro si rafforza sull’euro dello 0,4% Oro in leggero calo.

Qualche vendita sui titoli di Statosui timori che prezzi degli idrocarburi sostenuti facciano salire l’inflazioni, dunque riducano il valore reale delle cedole e inneschino politiche monetarie più restrittive da parte delle banche centrali. I prezzi di Treausry, Btp, Bonos, Bund etc sono in lieve flessione. Viceversa salgono i rendimenti che sono fissi in valore assoluto ma espressi come valore del titolo sottostante.

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