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Radio Roma, la prima radio-tv della capitale e del Lazio, compie 50 anni: il futuro parte dal territorio

Radio Roma, la prima radio-tv della capitale e del Lazio, compie 50 anni: il futuro parte dal territorio
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Cinquant’anni sono tanti, soprattutto per una radio locale. Ma Radio Roma non è più solo questo. Nata nel 1975, prima emittente libera della Capitale, oggi è un network multimediale con una struttura solida e articolata che integra radio, televisione, digitale offrendo intrattenimento, informazione e attualità grazie a una presenza capillare sul territorio e all’interazione con gli spettatori.

Negli anni ha saputo trasformarsi, passando da semplice stazione radiofonica a hub di contenuti. I numeri lo confermano: 200mila ascoltatori quotidiani, un milione di utenti online, tre canali televisivi, una piattaforma digitale e un’app in grado di veicolare tutto. Ma più che i numeri, conta la traiettoria: Radio Roma ha scelto di investire – in tecnologie, in sedi (come il centro di produzione da oltre 2.000 mq a Pomezia), in persone – per restare rilevante in un panorama mediatico che cambia in fretta.

La sua forza sta nella capacità di tenere insieme generi e pubblici diversi: informazione locale, talk show, videoclip, intrattenimento e podcast. Il tutto con un approccio “glocal” – come lo definisce il direttore editoriale Claudio Micalizio – che parte dal racconto di Roma e del Lazio ma non si chiude al mondo.

Radio Roma è riuscita a conservare una certa artigianalità, pur in una cornice sempre più industriale. Nel corso degli anni, pur tra le tante difficoltà del settore, ha trovato un modo credibile di stare nel presente: parlando al territorio senza dimenticare le trasformazioni in atto, come dimostra la recente partnership con Assodigit per la digitalizzazione delle PMI.

Il cinquantesimo anniversario, celebrato con un evento nel cuore di Roma, è stato più un passaggio simbolico che un punto d’arrivo. Perché Radio Roma, oggi, non si limita a trasmettere: ascolta, interpreta e sperimenta. In un’epoca dove l’informazione si consuma e si dimentica in fretta, questa è già una scelta precisa. E forse, anche un segno di maturità.

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