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Ultimo aggiornamento: 17:39 del 18 Giugno

Cannabis light, il sit-in degli imprenditori che hanno perso il lavoro per colpa del dl Sicurezza: “Trattati da narcotrafficanti”

"La nuova legge va contro la normativa europea e rischia di essere in contrasto con il principio di libera circolazione delle merci"
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Un sit-in fuori da Montecitorio, organizzato da Riccardo Magi e Antonella Soldo, per far conoscere le testimonianze degli imprenditori di cannabis light che con il dl Sicurezza hanno perso il lavoro. Con loro due giovani della provincia di Roma che di recente si sono visti sequestrare le proprie attività. “Simona Giorgi ed Emanuele Del Ferraro sono i primi che hanno subito gli effetti del decreto Sicurezza – ha rimarcato Soldo – Un testo che li ha accusati di spaccio per il quale rischiano dai 6 ai 20 anni di carcere”. Il tema è delicato perché, oltre a colpire più di 20mila famiglie che con la cannabis vivevano, la nuova legge va contro la normativa europea e rischia di essere, come spiega Magi, “in contrasto con il principio di libera circolazione delle merci” perché, rimarca Soldo, “dalla Francia posso acquistare liberamente cdb”. I due giovani imprenditori hanno sottolineato che “noi vorremmo solo lavorare”.

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