Come giocherà l’Italia di Gattuso – Modulo e calciatori: chi sale e chi scende nelle gerarchie
Gennaro Gattuso è ufficialmente il nuovo commissario tecnico della nazionale italiana. All’Hajduk Spalato nell’ultima stagione, l’ex centrocampista del Milan è stato ufficializzato nel pomeriggio di domenica 15 giugno con una nota ufficiale sul sito della FIGC. Si è chiusa così la telenovela relativa al nuovo allenatore dell’Italia, durata una settimana, dall’esonero di Luciano Spalletti prima della sfida contro la Moldavia.
Inizialmente sembrava essere Claudio Ranieri il nome scelto per la panchina azzurra, ma l’attuale consulente della Roma ha deciso di dedicarsi esclusivamente al club giallorosso. Da lì è stata corsa a tre tra Gattuso, Cannavaro e De Rossi, con contatti diretti però soltanto con il primo. Poi l’annuncio di Buffon e l’ufficialità a chiudere ogni discorso. Ma come giocherà l’Italia di Gattuso? Qual è il modulo preferito dall’allenatore italiano? Chi potrebbe beneficiarne e chi invece perdere posizioni nelle gerarchie?
4-3-3 o 4-2-3-1: Gattuso si prepara a “rispolverare” gli esterni
Partiamo da un presupposto: l’idea di calcio di “Ringhio” è differente da quella di Spalletti. Almeno a giudicare da moduli utilizzati e atteggiamento in campo. Ci si aspetta dunque un cambio radicale anche dal punto di vista tattico. Di sicuro Gattuso darà una scossa in termini di attaccamento ai colori e approccio alla partita, soprattutto quelle più complicate. È probabilmente quello che tutti si aspettano da lui. I principi del calcio di Gattuso sono in sintesi: verticalità, terzini fluidificanti, esterni offensivi a piede invertito, pressione intensa e alta sul primo portatore nelle transizioni e nel recupero palla.
Parlando di moduli, non si continuerà con la difesa a tre (Gattuso l’ha usata solo per brevi periodi e in situazioni particolari), ma si passerà a un 4-3-3 o a un 4-2-3-1. Chi potrebbe beneficiarne? Sicuramente gli esterni “puri”. Su tutti, Mattia Zaccagni e Riccardo Orsolini: entrambi non hanno vissuto periodi d’oro in nazionale ultimamente. Anzi, Orsolini ci ha anche messo tempo a guadagnarsi la convocazione. Il bolognese a destra, Zaccagni a sinistra. Entrambi potrebbero giocare a piede invertito – come spesso fanno già nei club di appartenenza – in un ipotetico 4-3-3. E a proposito di esterni: potrebbe essere “rispolverato” anche Federico Chiesa, che in una stagione complicata con il Liverpool è uscito dai radar della nazionale.
Chi potrebbe faticare di più sono invece gli esterni a tutta fascia: Dimarco, Cambiaso, Zappacosta, Udogie per dirne quattro. Non Di Lorenzo, che grazie alla sua duttilità può giocare anche a quattro nel ruolo di terzino. Per il resto – almeno inizialmente – non dovrebbero cambiare troppi uomini nello scacchiere di Gattuso. A centrocampo quindi fiducia totale ai vari Barella e Tonali, ma occhio a Davide Frattesi, che con il suo stile di gioco e il suo atteggiamento potrebbe scalare le gerarchie.
Il possibile ritorno di Acerbi
Non è da escludere anche il ritorno di Francesco Acerbi, che ha rifiutato l’ultima convocazione con Luciano Spalletti, con un botta e risposta a seguire. Spalletti successivamente aveva dichiarato: “Spero che chi rifiuti la convocazione non venga più chiamato”. Ma a oggi è un punto interrogativo: Gattuso potrebbe almeno in una prima fase affidarsi ai più “esperti” e di conseguenza richiamare anche Francesco Acerbi. Ma qui siamo nel campo delle ipotesi.