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Ultimo aggiornamento: 20:19 del 11 Giugno

Lavoratrici Max Mara vessate, Grimaldi chiede informativa a Calderone: “La ministra ci metta la faccia”

Il deputato di Avs in Aula sul caso svelato dal Fatto: "Ennesimo scandalo. I lavoratori non sono merci"
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Il deputato di Avs, Marco Grimaldi, ha chiesto una informativa urgente alla ministra del lavoro, Elvira Calderone, sul “caso” della Manifattura San Maurizio di Reggio Emilia, fiore all’occhiello del gruppo Max Mara raccontato dal Fatto Quotidiano. Le lavoratrici, dopo anni, hanno deciso di parlare raccontando di insulti e vessazioni, e la Filctem-Cgil ha proclamato uno sciopero “storico” di due giornate.

“Hanno denunciato le pressioni sui loro corpi, vessazioni, condizioni di lavoro lesive della loro dignità, ma anche pagamenti a cottimo – riporta Grimaldi in Aula – Non è la prima volta che raccontiamo quello che è il prestigioso Made in Italy, la bella favola che nasconde spesso storie come queste, da incubo”. Sono le stesse lavoratrici, spiega Grimaldi, che “producono i capi più chic, indossati sulle passerelle”.

Grimaldi ricorda anche che Max Mara esegue la logistica “in appalto“, in più “non intrattiene relazioni sindacali perché non sono loro lavoratrici e non applica nemmeno il contratto collettivo nazionale del tessile, ma un regolamento interno”.

Per il parlamentare questo è “l’ennesimo scandalo” che tocca il mondo della moda: “Un sistema che massimizza i profitti a scapito di lavoratrici e lavoratori – attacca – Io chiedo a Calderone, un settore come quello della moda che rappresenta il 5% del Pil, può sostenersi con un lavoro da schiavi? E la negazione della dignità umana?”.

Grimaldi nell’intervento in Aula rivela anche che Max Mara “è uno dei pochi marchi al mondo con zero trasparenza su emissioni, investimenti in energia, e tutela climatica”.

“Le lavoratrici e i lavoratori non sono merci, e non spetta a nessun datore di lavoro permettersi. E non deve essere un giudice del lavoro a dire questo, la ministra del Lavoro ci metta la faccia“, attacca infine Grimaldi, chiedendo a tutti di “occuparsi di questa vicenda”.

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