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Sospetti di Bignami (FdI) sulla Cassazione: “Il Manifesto sapeva della sentenza sull’Albania”. Che è pubblica

Lo strafalcione del capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera: "Come hanno fatto ad avere accesso a questi provvedimenti? Qualcuno li ha informati"
Sospetti di Bignami (FdI) sulla Cassazione: “Il Manifesto sapeva della sentenza sull’Albania”. Che è pubblica
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“Presenterò un’interrogazione parlamentare al ministro della Giustizia affinché sia fatta chiarezza”. Il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Galeazzo Bignami (foto), è “sconcertato”. Perché la Cassazione ha rinviato alla Corte di giustizia europea il solito Protocollo Italia-Albania sospettando incompatibilità col diritto comunitario. Ma soprattutto perché a dare per primo la notizia è stato il Manifesto. Che nell’edizione odierna, racconta Bignami, “riferisce di aver visionato i dispositivi di due rinvii operati dalla Corte di Cassazione alla Corte di Giustizia Europea nei quali si dubita della compatibilità con la normativa comunitaria delle nuove disposizioni regolanti i Cpr in Albania”. E siccome la cosa gli causa “inquietudine e sconcerto“, domanda: “Come ha fatto il Manifesto ad avere accesso a questi provvedimenti?”. Semplice, sono pubblici. La lettura del dispositivo della sentenza, cioè la parte conclusiva con la decisione, è avvenuta nel pomeriggio di giovedì. Da quel momento i provvedimenti sono a disposizione di tutti. Lo sa anche il ministro della Giustizia, nel caso Bignami intendesse davvero tirare in ballo Nordio.

Non è tutto. Grazie alla complicità di qualche ermellino che ha permesso a quei comunisti del Manifesto di “visionare” i dispositivi, il giornalista ha addirittura “preannunciato che la Cassazione avrebbe diramato un comunicato al riguardo, cosa puntualmente avvenuta”. Roba da veggenti, insomma. O quantomeno da giornalisti, ai quali capita ogni giorno di sentirsi dire “Faremo uscire un comunicato”. Invece no: “Perché sapeva del comunicato?”, domanda l’alfiere meloniano di Montecitorio. La verità è che la Cassazione, dopo la sentenza dell’8 maggio che equiparava il cpr in Albania a quelli italiani (con grande soddisfazione del governo), giovedì ha fatto dietrofront (con grande scorno del governo), sollevando dubbi sulla compatibilità dei trattenimenti con il diritto Ue, tanto da rinviare la questione alla Corte europea. “I rinvii riguardano materia già definita qualche settimana fa dalla stessa Cassazione che aveva ritenuto del tutto legittimo il percorso giuridico sotteso alla attività dei Cpr”, attacca Bignami. Che però, strano a dirsi, ha tutto chiaro: “Qualcuno sta conducendo una battaglia ideologica sull’accordo Italia-Albania e sta addirittura informando in via anticipata organi di stampa sulla propria azione. E’ necessario che venga immediatamente fatta chiarezza”.

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