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Castrazione chimica, ok all’ordine del giorno della Lega: “Istituire un tavolo quanto prima”. Pd: “Medievale”

Il governo si impegna a valutare "la possibilità per il condannato" per reati sessuali "di aderire a percorsi di assistenza sanitaria (...) anche con eventuale trattamento di blocco androgenico"
Castrazione chimica, ok all’ordine del giorno della Lega: “Istituire un tavolo quanto prima”. Pd: “Medievale”
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“Istituire quanto prima una commissione o un tavolo tecnico” per valutare la possibilità di sottoporre a castrazione chimica i condannati per violenza sessuale. È l’impegno assunto (di nuovo) dal governo accogliendo l’ordine del giorno al decreto Sicurezza ripresentato dal deputato della Lega Igor Iezzi. Iezzi aveva già provato a far passare un emendamento sul tema l’anno scorso, durante la discussione del “vecchio” ddl Sicurezza, poi assorbito dal governo nel nuovo provvedimento: la proposta inseriva nel codice penale una nuova norma in base alla quale i condannati avrebbero potuto “chiedere di essere ammessi volontariamente al trattamento farmacologico di blocco androgenico totale attraverso la somministrazione di farmaci di tipo agonista dell’ormone di rilascio dell’ormone luteinizzante (LHRH) ovvero di metodi chimici o farmacologici equivalenti”. L’emendamento era stato poi ritirato e trasformato in un ordine del giorno, un atto di indirizzo non vincolante, in cui si chiedeva l’istituzione di un tavolo sulla materia.

Nonostante l’assunzione dell’impegno formale da parte dell’esecutivo, quell’iniziativa finora è rimasta sulla carta: così il deputato del Carroccio ora ripropone lo stesso identico atto in sede di conversione del decreto, trovando ancora una volta il via libera. “Conformemente agli impegni già assunti”, si legge, il governo si impegna a “valutare, nel rispetto dei princìpi costituzionali e sovranazionali, in caso di reati di violenza sessuale o di altri gravi reati determinati da motivazioni sessuali, la possibilità per il condannato di aderire, con il suo consenso, a percorsi di assistenza sanitaria, di natura sia psichiatrica sia farmacologica, anche con eventuale trattamento di blocco androgenico mediante terapie con effetto temporaneo e reversibile, diretti ad escludere il rischio di recidiva”. Nelle premesse, Iezzi scrive che “la mancanza di adeguate misure di prevenzione” su questo tema “è confermata dalle sempre più frequenti notizie di cronaca relative ad aggressioni e violenze a sfondo sessuale, ancor più gravi quando sono in danno di minori, e nella maggior parte dei casi da parte di recidivi”. E sottolinea che “trattamenti farmacologici vengono regolarmente utilizzati in diversi Paesi, sia nell’Unione europea che negli Stati Uniti d’America e in Canada”.

Dure le reazioni del Pd: “L’ok del governo all’ordine del giorno della Lega per istituire un tavolo tecnico sulla castrazione chimica rappresenta un grave scivolamento verso pratiche che richiamano pene corporali, in palese contrasto con la Costituzione e i principi dello Stato di diritto”, affermano in una nota congiunta i capigruppo dem nelle Commissioni Affari Costituzionali e Giustizia della Camera, Simona Bonafè e Federico Gianassi, insieme al responsabile Sicurezza del partito Matteo Mauri. “È particolarmente allarmante che anche forze storicamente garantiste della maggioranza, come Forza Italia, sostengano oggi senza alcun imbarazzo questa deriva giustizialista, del tutto scollegata da un’efficace strategia di prevenzione della violenza. Il nostro ordinamento non può cedere a scorciatoie punitive di stampo medievale“, aggiungono.

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