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Ultimo aggiornamento: 22:49 del 13 Agosto

Ucraina, il generale Mini: “Usa cobelligeranti nella guerra. Ue? Ancora peggio, ha stravolto il suo mandato”

"L’Ue ha travalicato la sua missione: non è più un attore tecnico, ma cobelligerante". Il generale Mini e l’illusione di una tregua
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Il possible disimpegno degli Usa dai negoziati tra Russia e Ucraina? Più che un tradimento è uno scivolone di carattere proprio concettuale: non ha senso, è una cosa irrazionale. Minacciando il proprio disimpegno in mancato accordo tra Russia e Ucraina, in pratica fa il gioco di una delle due parti oppure fa il gioco soltanto suo senza pensare a tutti gli altri. Quindi, secondo me, è un lapsus concettuale”. Sono le parole pronunciate ai microfoni di Battitori liberi, su Radio Cusano Campus, dal generale Fabio Mini, già capo di Stato maggiore della Nato in Sud Europa, a proposito della possibilità che il presidente Usa Donald Trump si sfili dal negoziato tra Russia e Ucraina se non ci saranno progressi verso una tregua.

Mini descrive lo scenario attuale e spiega i motivi per cui gli Usa non rappresentano un mediatore credibile nei negoziati: “Quello che sta succedendo è abbastanza pericoloso, nel senso che i colloqui che dovrebbero riprendere, ma sono cominciati con già una differenza sostanziale tra le posizioni delle parti. È difficile che ci sia qualcuno dall’esterno che possa influire e riportare il treno sul binario giusto. Qualche collega, anche analista, ha osservato che Trump probabilmente non si rende conto che non è in grado di mediare alcunché – sottolinea – perché gli Usa sono parte in causa. Gli Usa, cioè, sono cobelligeranti, perché, da quando è cominciata la questione dell’intervento russo, gli Usa si sono messi soltanto dalla parte di Kiev. Adesso che potrebbero sganciarsi da questa narrazione a senso unico, si trovano davanti le difficoltà delle posizioni cristallizzate sia da parte ucraina, sia da parte europea, sia da parte russa. Si sono talmente immischiati in questa guerra che sarà difficile che se ne possano andare via domani mattina“.

Circa il 17esimo pacchetto di sanzioni che la Ue ha deciso contro la Russia, Mini osserva: “Continuare con le sanzioni non solo non aiuta, ma impedisce qualunque alternativa diplomatica. L’Ue, forse peggio degli Usa, è diventata cobelligerante. Ha sostenuto solo Kiev, escludendo ogni interlocuzione con Mosca, e ha travalicato i limiti della propria governance tecnica, debordando dalla sua missione e prendendo decisioni di politica internazionale che non le competono. Una cosa sbagliata ed eccezionale, non si può andare avanti così“.

Mini, infine, si sofferma sull’andamento della guerra: “Non c’è uno stallo, né una frenata. Anzi, i russi avanzano un pezzettino alla volta, ma in modo sistematico. Quel pezzettino alla volta è impercettibile se noi guardiamo il conflitto nelle sue grandi dimensioni, ma è fondamentale nell’ambito della tattica che si svolge, perché in questi pezzettini avvengono anche delle importantissime mutazioni di carattere tattico. La strategia dei russi ora è colpire zone circoscritte, consolidare il territorio e mantenere il controllo. I droni ucraini causano danni, ma non portano a guadagni territoriali. L’Ucraina ha una vulnerabilità strutturale: manca di profondità strategica, ha una linea di unità spalmate su un territorio molto lungo, ma non ha spessore. Le truppe sono sparse, ma dietro c’è il vuoto”.

E conclude: “Nella fase attuale dei combattimenti, i due schieramenti sono a est del Dnepr, che è un fiume grande e un ostacolo naturale molto importante: in pratica impedisce agli ucraini di andare indietro e di fare rifornimenti. Ecco perchè i russi stanno spingendo in avanti: il loro obiettivo è arrivare al Dnepr, in modo da conquistare tutta la parte orientale del fiume e quindi stabilire quella specie di fascia di sicurezza che l’Europa nega alla Russia“.

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