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Ponte sullo Stretto, la Lega sfida il Colle sui controlli antimafia: “Pronto emendamento” per far tornare la deroga

Il Carroccio conferma l'intenzione di reinserire nel Dl infrastrutture la procedura speciale. E Salvini provoca: "Spero che nessuno dica no"
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“Già pronta per l’Aula la proposta del vicepremier e ministro Matteo Salvini per aumentare al massimo, come già fatto con successo per la ricostruzione del ponte di Genova, per Expo e per le Olimpiadi, controlli e certificazioni antimafia per tutti gli appalti, le forniture e i servizi sulle migliaia di imprese che lavoreranno al Ponte e sugli oltre centomila lavoratori coinvolti”. Così una nota della Lega rilancia la sfida al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha fatto saltare dal decreto Infrastrutture – approvato mercoledì dal Consiglio dei ministri – la norma per affidare al Viminale tutti i controlli antimafia relativi al Ponte sullo Stretto di Messina. Una scelta venduta dal ministro Matteo Salvini come un modo per rafforzare la prevenzione, ma che in realtà, secondo i tecnici del Quirinale, avrebbe avuto l’effetto opposto: “La norma proposta prevedeva una procedura speciale – adottata finora soltanto in casi di emergenza, come i terremoti, o di eventi speciali, come le Olimpiadi – che non risulta affatto più severa delle norme ordinarie. Basti ricordare che la procedura speciale autorizza anche a derogare ad alcune norme previste dal Codice antimafia, deroghe non consentite dalle regole ordinarie per le opere strategiche di interesse nazionale”, spiegava ieri una nota dell’Ufficio stampa del Colle.

Dal Carroccio, però, lo stop imposto da Mattarella è stato accolto malissimo. E così Salvini ha rilanciato, annunciando la presentazione di un emendamento per reintrodurre le norme speciali, presentate come più rigide di quelle “standard”. Una narrazione che il vicepremier ripropone da Genova, dove si trova per un sopralluogo: “Penso e spero che nessuno si opponga a inserire più controlli possibili contro infiltrazioni mafiose. Non penso che il Quirinale sia contro gli organismi antimafia. Chiediamo semplicemente che per il Ponte sullo Stretto di Messina ci siano gli stessi controlli che ci sono stati per il ponte Morandi a Genova, per l’Expo di Milano, per le Olimpiadi invernali Milano-Cortina”, afferma. “Quando c’è un’opera che coinvolgerà più di centomila lavoratori e migliaia di imprese in tutta Italia, appalti, servizi, espropri, è giusto che gli italiani, io in primis che ci metto la faccia, abbiamo la certezza che ogni euro speso non finisca nelle tasche sbagliate. Quindi non uno, ma dieci emendamenti per garantire trasparenza, legalità, verifiche e certificati antimafia per quello come per altri cantieri. Spero che nessuno dica di no a maggiori controlli antimafia per il ponte”, provoca.

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