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Garlasco, i tre interrogatori in simultanea: Sempio, Stasi, Poggi. Cosa cercano i pm

A poche stanze di distanza, nel palazzo di giustizia di Pavia, l'impiegato amico di famiglia e l'ex fidanzato di Chiara risponderanno ai magistrati. Lo stesso accadrà a Venezia col fratello della vittima
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Da una parte Andrea Sempio: quando fu uccisa Chiara Poggi aveva 19 anni ed era amico del fratello della vittima; oggi ne ha 37 e fa l’impiegato. Dall’altra Alberto Stasi: all’epoca del delitto di Garlasco aveva 23 anni ed era il fidanzato della ragazza; oggi ha 41 anni, è stato condannato in via definitiva al minimo della pena – 16 anni – per quell’omicidio del 13 agosto 2007 e potrebbe uscire dal carcere nel 2030 ma forse anche prima. Sempio e Stasi: domani, 20 maggio, saranno a poche stanze di distanza, nel palazzo di giustizia di Pavia, e dovranno rispondere in contemporanea ai magistrati che hanno riaperto l’inchiesta sull’assassinio di Chiara Poggi. I pm tenteranno di nuovo di chiarire le presunte anomalie alle quali – secondo il nuovo filone dell’indagine – non è stata data una risposta a prova di dubbio. Nelle stesse ore, a Venezia dove vive, ad essere sentito sarà anche il fratello di Chiara, Marco. Un intreccio di traiettorie dei protagonisti della vicenda colma di questioni che secondo la Procura di Pavia hanno bisogno di soluzioni, come per esempio le chiamate – brevi se non brevissime – che dal telefono di Sempio – oggi indagato – raggiunsero casa Poggi nonostante il suo amico fosse in vacanza in montagna già da alcuni giorni e, di più, Chiara Poggi fosse da sola a casa.

Le convocazioni sono fissate per il pomeriggio. Sul tavolo alcuni aspetti su cui si concentreranno probabilmente le domande: le tracce di dna sotto le unghie della vittima, le telefonate di cui sopra, il biglietto del parcheggio che Sempio disse di aver ritrovato una settimana dopo l’omicidio ma che consegnò un anno dopo agli inquirenti. A cosa servono questi interrogatori?, si chiedono praticamente tutti gli avvocati coinvolti nell’inchiesta, compreso quello della famiglia Poggi, Gian Luigi Tizzoni, intervistato da ilfattoquotidiano.it alcuni giorni fa? Il legale di Sempio Massimo Lovati sottolinea: “Questo interrogatorio, prodromico a una richiesta di rinvio a giudizio, si scontra con l’incidente probatorio dove si vuole acquisire una prova per il dibattimento”. Certamente colpisce la fissazione di un interrogatorio programmato a breve scarto dall’udienza che ha esteso le analisi genetiche. Quali sono, insomma, i nuovi elementi che hanno spinto a questo triplice interrogatorio in simultanea? I legali dell’amico della famiglia Poggi (con Lovati lavora l’avvocata Angela Taccia) stanno studiando in queste ore con lo stesso Sempio la strategia difensiva da tenere. Si potrebbe scegliere anche l’opzione di non rispondere, come previsto dalla legge, dato che la difesa potrà avere a disposizione tutti gli atti con gli elementi d’accusa solo con la chiusura delle indagini. Una scelta che era stata fatta dalla madre di Sempio, convocata come testimone nelle scorse settimane, decise di non parlare.

L’avvocata di Alberto Stasi, Giada Bocellari, sottolinea: “Alberto è sereno e a disposizione dell’autorità giudiziaria. Risponderà a tutte le domande che gli verranno rivolte, come peraltro ha sempre fatto, dato che non si è mai avvalso della facoltà di non rispondere neanche nel corso del suo procedimento, del suo processo, lui ha sempre parlato, ha sempre detto quello che sapeva, ha sempre risposto”. Stasi sarà sentito come “testimone assistito“, cioè con la presenza obbligatoria degli avvocati.

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