Cercavano di far esplodere gli sportelli Postamat con ordigni artigianali per rubare i contanti, ma tutti i tentativi sono falliti. Ora per loro sono scattate le misure cautelari: tre uomini sono finiti in carcere, un quarto è sottoposto all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. È l’esito dell’indagine della polizia di Stato, coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano, che ha ricostruito gli assalti messi a segno nella notte dell’8 agosto 2024 ai danni di tre Atm di Poste Italiane in via Carlo Marx, via Caldera e via Freikofel, tutti nel territorio di Milano. I quattro indagati – italiani, tra i 31 e i 46 anni – sono accusati a vario titolo di tentato furto pluriaggravato in concorso, porto in luogo pubblico di esplosivi e furto di un’autovettura. Gli episodi seguivano sempre lo stesso schema: prima un piccolo prelievo con una carta bancomat per attivare il meccanismo del bocchettone erogatore, poi l’inserimento all’interno di un manufatto esplosivo, la cosiddetta “marmotta”. L’obiettivo era chiaro: far saltare la cassa interna e prendere i soldi. Ma in tutti e tre i casi qualcosa è andato storto. Gli ordigni non sono esplosi o non hanno prodotto danni sufficienti ad aprire le casseforti. Nessun bottino, ma danni ingenti agli sportelli.
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