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Sciopero dei treni del 17 maggio, Usb rimanda la protesta: il 18 c’è la messa di inizio pontificato di Leone XIV

La mobilitazione slitta al 23. L'autorità di garanzia sugli scioperi aveva fatto appello "al senso di responsabilità". Il sindacato: "Importante evitare incomprensioni e critiche"
Sciopero dei treni del 17 maggio, Usb rimanda la protesta: il 18 c’è la messa di inizio pontificato di Leone XIV
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Il sindacato Usb, accogliendo l’invito del garante degli scioperi, ha revoca la mobilitazione prevista per sabato 17 maggio nell’ambito del trasporto ferroviario spostandola al 23. Dietro l’appello “al senso di responsabilità” arrivato dalla commissione di garanzia e subito accolto c’era il fatto che domenica 18 maggio a Roma si svolgerà la messa di inizio pontificato di papa Leone XIV alla quale si prevede parteciperanno circa 250.000 fedeli, nonché capi di Stato e di governo.

Inoltre, ha evidenziato l’Autorità, le giornate dal 16 al 18 maggio sono interessate da manifestazioni sportive come il Gran Premio del Made in Italy e dell’Emilia Romagna all’Autodromo di Imola e gli Internazionali Bnl dItalia presso il Foro Italico di Roma, per i quali sono previsti grandi afflussi di persone. Un periodo dunque, secondo la commissione, “nel quale è quanto mai necessario garantire il regolare funzionamento del servizio di trasporto ferroviario, al fine di consentire l’arrivo e la ripartenza degli utenti che parteciperanno agli eventi”.

“Non è solo una questione di rispetto”, spiega Usb. “Abbiamo deciso insieme alle altre Organizzazioni e movimenti (SGB e Assemblea Nazionale PdM PdB ndr) che era importante evitare incomprensioni e critiche, o peggio ancora, interventi dell’autorità, su una lotta che da mesi vede un’intera categoria impegnata a sostegno del rinnovo contrattuale, mentre è in corso una trattativa lontana dalle istanze dei lavoratori e delle lavoratrici”.

Un gesto di responsabilità “che è esattamente l’opposto”, attacca l’Unione, “di quanto messo in campo dal sistema di contrattazione e rappresentanza ufficiale, il quale non ha mai preso in considerazione la piattaforma costruita dal basso, da un anno ignora bellamente scioperi con percentuali di adesioni altissime, scaricando i disagi sull’utenza, che ha delegato alla Commissione di Garanzia il ruolo di mano armata contro il diritto di sciopero e che da 7 (sette) anni si permette di non rinnovare le RSU e gli RLS in tutto il Gruppo FSI. Proprio per queste considerazioni, sarebbe opportuno che il Ministero dei Trasporti assumesse quel ruolo di ascolto e mediazione delle istanze che vedono un così ampio sostegno da parte dei ferrovieri, ruolo che in tutta questa vertenza è finora mancato”.

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