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Ultimo aggiornamento: 18:39 del 10 Maggio

Giuli e l’ironia di Geppi Cucciari al Quirinale: “Battutine. La sinistra aveva gli intellettuali, ora gli sono rimasti i comici”

E attacca Elio Germano che ha criticato la gestione del cinema: "Cianciano in solitudine, isolati"
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“C’è una minoranza rumorosa che si impadronisce perfino dei più alti luoghi delle istituzioni italiane, e cioè il Quirinale, per cianciare ma in solitudine, isolati. Mi riferisco a Elio Germano, non volevo dirlo oggi ma è capitato”. Così il ministro della Cultura Alessandro Giuli tornando sulle critiche avanzate da Elio Germano alla gestione del mondo del cinema da parte dell’esecutivo, nel suo intervento a Firenze a “Spazio Cultura. Valorizzare il passato, immaginare il futuro”, organizzata dai gruppi parlamentari di Fratelli d’Italia alla Camera ed al Senato.

Giuli ha risposto “piccato” anche alle battute fatte da Geppi Cucciari nei suoi confronti durante la presentazione dei candidati ai David di Donatello che si è tenuta mercoledì al Quirinale. “Certe battutine che circolano, sempre ben gradite da me, perché l’ironia e l’autoironia non sono mai mancate, sono una spia interessante – ha detto – È esistita una cultura di sinistra oggettivamente potente, organica ma c’è stata anche una progressiva erosione. Avevano intellettuali organici e li hanno persi, si sono poi affidati agli influencer, hanno scoperto che erano dei quattrinari, ora gli sono rimasti i comici e basta“.

“Ci hanno descritto come nemici giurati del cinema – ha aggiunto -, la riforma del tax credit mica l’abbiamo voluta noi perché ci siamo incapricciati che i soliti noti vivessero di rendita ma è il frutto di una denuncia dei protagonisti dell’industria culturale del cinema che hanno detto ‘intervenite, basta con rendite e privilegi'”. “Al mondo del cinema stiamo dando una riconfigurazione, mi dispiace Geppi Cucciari, si può dire anche riconfigurazione – ha proseguito lanciando una frecciata alla conduttrice – e si sentono attaccati nelle loro rendite da questa operazione verità che ci è stata chiesta dal mondo del cinema”.

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