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“Ancora troppe auto, usiamo i mezzi pubblici”, l’appello del sindaco di Milano Beppe Sala

"Stiamo cercando di fare sì che i 17 obiettivi fissati dall’assemblea dell’Onu con l'agenda 2030 siano realizzati. Stiamo lavorando su una serie di cose vere, concrete, come ad esempio il trasporto pubblico" dice il primo cittadino
“Ancora troppe auto, usiamo i mezzi pubblici”, l’appello del sindaco di Milano Beppe Sala
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Troppe auto a Milano. Il sindaco di Milano, Beppe Sala, promette “una serie di cose vere” nel trasporto pubblico e invita a usare i mezzi pubblici. L’annuncio e il contestuale appello arriva in occasione del Festival dello sviluppo sostenibile, iniziato oggi a Milano. L’invito del primo cittadino a “usare di più i mezzi pubblici” arriva con queste parole: “Stiamo cercando di fare sì che i 17 obiettivi fissati dall’assemblea dell’Onu con l’agenda 2030 siano realizzati. Stiamo lavorando su una serie di cose vere, concrete, come ad esempio il trasporto pubblico”.

Nel corso dell’evento, il primo cittadino ha illustrato alcune iniziative messe in campo per rendere Milano una città più sostenibile, partendo dalla riduzione delle automobili circolanti. Come ha evidenziato, il dato resta elevato: “Parliamo di 49 auto ogni 100 abitanti, un numero che consideriamo ancora troppo alto per una città che vuole diventare un modello da seguire”. Numeri che sorprendono, considerando “l’eccellenza del trasporto pubblico milanese”.

Il problema sembra essere una certa resistenza culturale da parte della popolazione. Ma il sindaco non è disposto a fare passi indietro e ha precisato che, per quanto possano esserci modifiche nel breve periodo, la rotta da seguire è ormai tracciata e non più negoziabile. “Io penso che la direzione sia l’unica possibile, credo che bisogna essere convinti che non lo si fa solo per il bene del pianeta, ma che possono nascere anche buone opportunità dal punto di vista economico“, ha spiegato. Sala ha poi concluso con un appello alla coesione europea: “Solo con una visione condivisa a livello comunitario potremo incidere realmente sul cambiamento. Serve prima di tutto una consapevolezza forte da parte dell’Europa, e di riflesso anche dell’Italia, per portare avanti questa trasformazione“.

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