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Ceferin rimprovera l’Italia: “I vostri stadi sono una vergogna. È tempo di agire”

Il presidente della Uefa: "I club hanno bisogno di aiuto da parte del governo, dei comuni, e anche da investitori privati. La situazione è pessima"
Ceferin rimprovera l’Italia: “I vostri stadi sono una vergogna. È tempo di agire”
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“Penso che le infrastrutture calcistiche italiane siano una vergogna. Siete uno dei Paesi calcistici più grandi, avete vinto molti Mondiali, Europei, Champions League. E allo stesso tempo, tra i grandi Paesi, avete di gran lunga le peggiori infrastrutture”. Con queste parole il presidente della Uefa, Aleksander Ceferin, ha risposto a una domanda nel corso dell’intervista esclusiva concessa a Sportmediaset inerente la respinta candidatura di San Siro alla finale di Champions League del 2027

“A essere onesto, sono un po’ stanco di queste discussioni italiane sulle infrastrutture, perché tutto ciò che vediamo sono solo parole. Spero che l’Italia faccia qualcosa. I club hanno bisogno di aiuto da parte del governo, dei comuni, e anche da investitori privati. È tempo di agire, perché la situazione è pessima“, ha tuonato il Presidente della Uefa. Ceferin ha poi affermato di non essere però ancora preoccupato: “Penso che ora anche il governo abbia capito che deve fare qualcosa. Ho molta fiducia in Gabriele Gravina, che è il mio primo vicepresidente. Farà tutto il possibile per colmare il gap. Sono sicuro che l’Italia ospiterà l’Europeo del 2032“, ha quindi predetto il numero uno della Uefa.

Interpellato poi sul nuovo controverso Mondiale per Club, in programma negli Stati Uniti dal 15 giugno al 13 luglio 2025, che intaserà ancora di più i calendari già affollatissimi : “Da un lato ci sono i giocatori che si lamentano del troppo carico di partite. Dall’altro, ci sono i club, soprattutto quelli grandi, che vogliono giocare di più. Non so se un torneo che finirà cinque settimane dopo la stagione non avrà conseguenze sulla salute dei giocatori. Vedremo. – ha sostenuto Ceferin – Il calendario è talmente pieno che non possiamo aggiungere più partite. Sono d’accordo. Ma la situazione è paradossale. Da un lato, i club vogliono essere sostenibili e hanno bisogno di più partite per avere ricavi. Dall’altro, i giocatori giocano troppo e si infortunano. Ma se i club fossero abbastanza forti finanziariamente per pagare tutto, non avrebbero bisogno di così tante partite. È un circolo vizioso”.

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