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Ultimo aggiornamento: 14:10 del 2 Maggio

“I padroni se ne fregano, i loro figli non muoiono nei cantieri”: l’intervento della madre di Mattia Battistetti

Il discorso in lacrime di Monica Michielin sul palco di Bologna. Suo figlio è morto a 23 anni in un cantiere
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“Questa mattanza quotidiana deve cessare. Nella nostra famiglia c’è una sedia vuota e resterà vuota per sempre. Mattia merita giustizia”. Così, accompagnata da un lunghissimo applauso, Monica Michielin, il cui figlio Mattia Battistetti è morto a 23 anni colpito dal carico di una gru il 29 aprile 2021 in un cantiere di Montebelluna, ha concluso il suo intervento alla celebrazione del Primo Maggio a Bologna promossa da Cgil, Cisl e Uil con lo slogan ‘Uniti per un lavoro sicuro‘.Sul palco, con lei, i segretari bolognesi dei tre sindacati, Michele Bulgarelli per la Cgil, Enrico Bassani per la Cisl e Marcello Borghetti per la Uil, oltre al sindaco della città emiliana, Matteo Lepore.

“Per una mamma – ha scandito – è innaturale piangere la morte di un figlio, qualche tempo fa ho visto le foto di Mattia a terra esanime coperte da un lenzuolo giallino e ogni volta che le ricordo perché si sono incise nel mio cuore e nella mia mente come un ferro rovente, piango. Piango di disperazione nonostante siano passati quattro anni da quel maledetto giorno”. Quindi, ha proseguito commossa, “chiedo veramente, con il cuore di mamma dilaniato dal dolore, alle autorità presenti, ai sindacati, ai politici e a chi ci governa, il presidente Mattarella mi ha telefonato ben due volte per dirmi di proseguire nella mia battaglia, di fare qualcosa di concreto, di prevenire questi lutti agendo il giorno prima. Non bastano più i richiami alle responsabilità dei padroni delle aziende perché questi se ne fregano – ha aggiunto – i loro figli non moriranno mai nei cantieri, nelle fabbriche come operai. Questa mattanza quotidiana deve cessare”

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