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Ucraina, Trump: “La Crimea? Per colpa di Obama alla Russia. Zelensky capisce”. Ma il leader ucraino: “È nostra”

In un'intervista al Time, il presidente Usa a tutto campo: l'errore di Kiev nella Nato, la (presunta) telefonata con Xi sui dazi, dialogo con l'Iran e l'alt a Netanyahu
Ucraina, Trump: “La Crimea? Per colpa di Obama alla Russia. Zelensky capisce”. Ma il leader ucraino: “È nostra”
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Sull’Ucraina “ci stiamo avvicinando ad un accordo” e la Crimea “resterà alla Russia”. Lo ha dichiarato Donald Trump, in uno dei passaggi dell’intervista concessa al settimanale statunitense Time, “un botta e risposta” sui suoi primi 100 giorni alla Casa Bianca.

“Crimea? Colpa di Obama” – Secondo il presidente Usa la responsabilità della perdita della Crimea ricade sul predecessore democratico Barack Obama: “La Crimea è andata ai russi. È stata consegnata loro da Barack Hussein Obama, non da me – ribadisce il presidente – Se la sarebbero presa da me come hanno fatto con Obama? No, non sarebbe successo. La Crimea, se fossi stato presidente, non sarebbe stata presa”.

“La Crimea rimarrà alla Russia. E Zelensky lo capisce, e tutti capiscono che è con loro da molto tempo – prosegue il Tycoon – È con loro da molto prima che arrivasse Trump. Ancora una volta, questa è la guerra di Obama. È una guerra che non sarebbe mai dovuta accadere. Io la chiamo la guerra che non sarebbe mai dovuta accadere”.

Ma in realtà il presidente ucraino è tornato a ribadire che la Crimea appartiene all’Ucraina e che la sua posizione non è cambiata dopo le dichiarazioni di Trump sul futuro status della penisola, annessa dalla Russia: “La nostra posizione è invariata: solo il popolo ucraino ha il diritto di decidere quali territori siano ucraini. La Costituzione ucraina stabilisce che tutti i territori temporaneamente occupati appartengono all’Ucraina, al popolo ucraino”.

Sulle cause della guerra in Ucraina, iniziata nel febbraio 2022, Trump ha tirato in ballo la Nato e il dibattito sull’ingresso di Kiev nell’Alleanza. Ciò che ha causato lo scoppio della guerra di Ucraina, secondo il presidente, “è stato quando” a Kiev “hanno iniziato a parlare di adesione alla Nato. Se non si fosse parlato di questo, ci sarebbero state molte più probabilità che non sarebbe iniziata”. Trump placa i fautori dell’Ucraina nell’Alleanza atlantica: “non credo che riuscirà mai ad entrare nella Nato”.

L’accordo “molto vicino” con Putin e le mire espansionistiche degli Usa – Secondo il presidente Usa, un accordo di pace sull’Ucraina “è possibile” solo grazie a lui, l’unico a poter frenare Putin con un negoziato. “Nessuna possibilità”, qualora alla Casa Bianca ci fosse un altro inquilino: “Penso che Putin preferirebbe fare le cose in modo diverso – ha ribadito Trump – Penso che preferirebbe andare a prendersi tutto. E credo che, grazie a me, io sia l’unico in grado di negoziare questa cosa”. Con la Russia “abbiamo avuto ottimi colloqui e siamo molto vicini a un accordo. E non credo che nessun altro avrebbe potuto raggiungere quell’accordo”.

Trump parla a tutto campo non solo sull’Ucraina. Sulle mire espansionistiche verso la Groenlandia, il Canale di Panama e il Canada, il presidente ha confermato di fare sul serio: “Qualcuno pensa che stessi scherzando ma non sto scherzando”. ha dichiarato il presidente americano.

I dazi e i colloqui con la Cina (che smentisce) – Con il Time è stato affrontato anche il tema dei dazi. Trump ha rivelato di aver ricevuto una telefonata dal presidente cinese, Xi Jinping, senza riferire ulteriori particolari. “Se mi ha telefonato? Sì”, ha ammesso, “e non credo che questo sia un segno di debolezza da parte sua”. Pechino ha smentito il coinvolgimento in negoziati sui dazi con Washington. Trump, da parte sua, ha affermato di aspettarsi un accordo tra i due Paesi nelle prossime settimane.

Dialogo con Iran, No allo scontro armato tra Israele e Teheran – Trump si è detto disposto a incontrare sia il presidente iraniano Masoud Pezeshkian sia la Guida suprema Ali Khamenei. “Sicuro”, ha affermato rispondendo a una domanda in merito.

Sulla possibilità che il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, possa trascinare gli Usa in una guerra contro Teheran, Trump ha espresso un No categorico: “Potrebbe anche andare in guerra, ma noi non ci faremo coinvolgere”, ha aggiunto. Qualora invece Usa e Iran non dovessero raggiungere un accordo sul nucleare “sarò io a guidare il gruppo”.

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