Papa Francesco, il vaticanista Politi: “Irritanti le lodi del governo, Meloni parla di un forte legame mai esistito”. Su La7

“Ho trovato un po’ irritante questo profluvio di affetto che abbiamo sentito in Parlamento da parte degli esponenti del governo, perché in questi anni nessuno si è accorto di questo amore né di La Russa né della premier Meloni nei confronti di Papa Francesco“. Così a Otto e mezzo (La7) il vaticanista Marco Politi commenta le commemorazioni di Papa Francesco rese in Parlamento da Giorgia Meloni e dai rappresentanti della maggioranza.

Politi si sofferma in particolare sul discorso della presidente del Consiglio, che si è dilungata sul suo rapporto personale col pontefice: “Quando Meloni dice che con Papa Francesco si poteva aprire il proprio cuore e che lui ascoltava, parla come se ci fosse stato un dialogo forte, intenso, quasi mistico, che invece non c’è mai stato. C’è stato certamente un rapporto politico che la Meloni ha voluto nel momento in cui è diventata presidente del Consiglio, ma non dobbiamo dimenticare che nella sua biografia lei fa grandi elogi di Wojtyla, secondo una precisa scelta politico-religiosa, e dice che certe cose di Papa Francesco non le capisce, ripromettendosi di farsele spiegare”.

“Poi naturalmente – continua Politi – con una mossa politica intelligente, quando c’è stato in Puglia il G7, ha avuto l’idea di invitare Francesco e di fargli tenere anche un intervento sull’intelligenza artificiale. Però anche in quelle occasioni si è notato che Papa Francesco veniva accolto e salutato con particolare intensità da esponenti del Sud del mondo, come dall’esponente indiano o da quello della Giordania. Quindi – conclude – queste frasi di circostanza, secondo me, dureranno 48 ore o fino a quando non arriverà il successore di Papa Francesco, che tutti al governo sperano sia uno che freni la sua rivoluzione, le sue riforme interne e soprattutto la sua linea sulla politica estera”.