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Le ultime ore del Papa: la cena, il malore alle 5.30 e il saluto al suo infermiere. “Grazie per avermi portato in piazza”

Stanco dopo il bagno di folla di Pasqua, Bergoglio ha riposato e cenato tranquillamente. Poi il malore all'alba: è accaduto tutto in due ore. L'ultimo pensiero per Massimiliano Strappetti
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Una cena tranquilla, poi è andato a dormire. Attorno alle 5.30 le prime avvisaglie del malore, con il pronto intervento di chi vegliava su di lui. Più di un’ora dopo, fatto un gesto di saluto con la mano al suo infermiere personale Massimiliano Strappetti, sdraiato sul letto del suo appartamento al secondo piano di Casa Santa Marta, Papa Francesco è entrato in coma. Alle 7.35 il decesso. Non ha sofferto, racconta chi gli era accanto in quegli ultimi momenti, e tutto è avvenuto rapidamente tanto che non c’è stato neanche il tempo di terminare l’organizzazione del trasporto al Gemelli nell’estremo tentativo di salvargli la vita.

Sono state queste le ultime ore di Jorge Mario Bergoglio, come raccontato da Vatican News. Tra le sue ultime parole c’è stato un ringraziamento a Strappetti: “Grazie per avermi riportato in Piazza”. Un pensiero rivolto a chi non solo in questo tempo di malattia, ma già molto prima, ha vegliato sui di lui senza sosta: Strappetti, l’infermiere che – come disse una volta – gli salvò la vita suggerendogli l’operazione al colon e che il pontefice ha poi nominato nel 2022 suo assistente sanitario personale.

Al suo fianco per tutti e 38 i giorni di ricovero al Policlinico Gemelli e ventiquattr’ore su ventiquattro durante la convalescenza a Casa Santa Marta, Strappetti era con il Papa la domenica di Pasqua, durante l’Urbi et Orbi. Il giorno prima si erano recati nella Basilica di San Pietro per rivedere il “percorso” da fare il giorno dopo quando Francesco si sarebbe poi affacciato dalla Loggia delle Benedizioni.

E dopo quel momento, domenica mattina, sul balcone al cuore della facciata della Basilica vaticana, davanti a 50mila fedeli, il Papa ha voluto fare un’ultima, significativa, sorpresa recandosi in Piazza San Pietro per un giro in papamobile. Non senza qualche lieve iniziale timore: “Credi che possa farlo?”, ha chiesto a Strappetti che lo ha rassicurato. Da lì l’abbraccio alla folla e in particolare ai bambini: il primo giro dopo le dimissioni dal Gemelli, l’ultimo della sua vita.

Stanco ma contento, il Papa ha ringraziato il suo assistente sanitario personale: “Grazie per avermi riportato in Piazza”. Parole che rivelano la necessità per il pontefice argentino – che del contatto umano diretto ha fatto la cifra del suo pontificato – di tornare in mezzo alla gente. Francesco ha poi riposato nel pomeriggio e a sera ha tranquillamente cenato. All’alba di lunedì, le avvisaglie dell’ictus che lo ha portato alla morte. È accaduto tutto in due ore, tra le 5.30 e le 7.35. Una morte discreta, quasi improvvisa, senza lunghe attese e troppi clamori per un Papa che sulle sue condizioni di salute ha avuto sempre grande riserbo.

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