Nadia Battocletti, la gioia di correre: oro e record italiano sui 10 km agli Europei su strada. “Vento e pioggia? Io mi sono divertita tanto”
Medaglia d’oro e record italiano per Nadia Battocletti sui 10 km agli Europei di corsa su strada a Lovanio, in Belgio. L’azzurra, che sabato ha compiuto 25 anni, ha fermato il cronometro sui 31:10 migliorando di nove secondi il suo primato dell’anno scorso. Per l’argento olimpico dei 10.000 metri si tratta del quarto titolo europeo in poco più di dieci mesi e in tre superfici diverse: 5000-10.000 su pista a Roma, cross ad Antalya, adesso anche su strada. Nonostante il freddo, il mix di vento e pioggia, Battocletti non perde mai la gioia di correre: “Molto felice, mi sono tanto divertita soprattutto nella parte finale”, le sue parole dopo l’oro. “C’erano varie possibilità, poi il mio papà e coach Giuliano mi ha detto al settimo chilometro: ‘devi andare adesso…’ Non ho pensato che mancassero tre chilometri, ma è stata la giusta tattica e gli ultimi due mi sono piaciuti, con saliscendi, dove ci voleva anche la freschezza per tagliare le curve”. Sulle condizioni meteo, la campionessa azzurra: “In gara faceva un po’ freddo, c’era comunque molto vento, ma la pioggia ha dato più fastidio in riscaldamento e alla fine le condizioni erano quelle giuste per correre”.
Cambia il terreno, ma il verdetto è sempre lo stesso: Battocletti davanti a tutte. E di nuovo, come nella campestre dello scorso dicembre, la trentina conduce all’oro il team italiano: il successo collettivo arriva anche per merito di Sofiia Yaremchuk, settima in 31:39, e Valentina Gemetto, nona in 31:44 con tre azzurre nella top ten, poi 22esima Elisa Palmero (32:39), 28esima Federica Del Buono (32:46) e 29esima Gaia Colli (32:47).
Battocletti nei giorni scorsi aveva raccontato la sua routine deegli ultimi mesi. L’impegno per laurearsi in “Ingegneria Edile e Architettura”, con lo studio e gli ultimi esami da sostenere, da riuscire a conciliare con gli allenamenti. E poi la scelta di osservare il Ramadan, eredità della cultura della madre marocchina: “Non è semplice, ma mi stimola, mi apre ad altre prospettive, mi serve in tutto”, aveva raccontato la mezzofondista italiana a la Gazzetta dello Sport. Per poi aggiungere: “Nell’ultimo periodo, nonostante le molte ore di studio, in allenamento ho avuto ottimi riscontri“. Aveva ragione, come ha dimostrato ancora una volta in gara.