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“Abbiamo spinto Sinner a provare cose inedite, farà un altro salto di qualità”: Panichi svela il lavoro fatto per prepararsi a Roma

Il preparatore atletico racconta i metodi di allenamento del numero 1 al mondo durante lo stop: "Abbiamo trasformato i micro-cicli in macro-cicli. Il suo più straordinario talento è surfare sulle emozioni"
“Abbiamo spinto Sinner a provare cose inedite, farà un altro salto di qualità”: Panichi svela il lavoro fatto per prepararsi a Roma
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Sfidiamo continuamente Jannik con nuove sollecitazioni, lo spingiamo a fare cose nuove, per lui inedite”. Marco Panichi, preparatore atletico di Sinner, ha concesso un’intervista al Corriere della Sera in cui ha svelato come si sta preparando il numero uno al mondo in vista del suo attesissimo rientro agli Internazionali d’Italia, in programma dal 7 al 18 maggio a Roma, dopo la squalifica rimediata in seguito al caso Clostebol.

“Abbiamo trasformato i micro-cicli di lavoro in macro-cicli, siamo scesi nel particolare e nel dettaglio, abbiamo dedicato tanto tempo all’acquisizione di dati su Jannik, applicando moduli di allenamento per metterlo nelle condizioni di fare un altro salto di qualità importante. Da Roma in poi, questo lavoro dovrà dare i suoi frutti”, ha dichiarato Panichi. Per il preparatore atletico, una delle chiavi del lavoro fatto sull’altoatesino è stato variare molto le attività facendogli fare anche delle esperienze per lui insolite: “Lo spingiamo a fare cose nuove anche semplici come una partita a golf o la visita di un museo. Ampliare la sfera mentale permette di presentarsi all’allenamento più freschi. Però è altrettanto vero che una certa ripetitività è utile al confronto, senza correre il rischio di ingabbiare il giocatore in qualcosa di troppo monotono. È la varietà nel protocollo di lavoro che ci consente di capire se stiamo andando bene”.

Per vedere i risultati, però, bisognerà attendere l’appuntamento con il Matsers 1000 di Roma, ma il preparatore atletico di Sinner ha comunque ben in mente su quali doti atletiche potrà contare l’altoatesino: “Coordinazione, stamina, aspetto neurovegetativo. Jannik ha un fisico da decatleta, sa fare bene tutto. Se fosse più forte, non potrebbe essere così agile. Ma, dal mio punto di vista, il suo più straordinario talento è la gestione delle situazioni, che sia un allenamento o una partita tesissima: ha una calma operativa, nei momenti che contano, rara. – ha dichiarato Panichi – Mente e fisico sono un sistema integrato: quando uno lo tira giù, l’altro lo spinge in su. Sa usare le emozioni come fonte di energia: se hai un travaso emotivo, ti blocchi; ma lui sa surfare sulle emozioni, restando sempre sulla cresta. Il sistema integrato si allena, certo. Ma con le doti di Jannik Sinner devi nascere“.

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