Champions, le pagelle: Lewandowski in splendida solitudine, Kvara illumina Parigi. Kompany pareva quasi seccato: più umiltà, please
Quattordici gol in quattro partite, capolavori in ordine sparso, momenti di grande spettacolo: l’andata dei quarti ha ribadito che la Champions, oggi, è un altro sport. Il livello tecnico è altissimo, probabilmente superiore al calcio proposto al mondiale. Un dato fa riflettere: in semifinale, se non si verificheranno colpi di scena, avremo la squadra neocampione di Francia, le prime in classifica di Serie A e Liga, la seconda della Premier.
IN – Inter di sciabola e di fioretto, il Barca un collettivo da 8
8 BARCELLONA
Il voto è collettivo: il gioco, la gestione di Hansi Flick, il talento smisurato di Yamal – il gol con una “puntata” è una bellezza – e Pedri, la stagione da urlo di Raphinha. Il 4-0 sul Borussia Dortmund spalanca la strada delle semifinali dove, se non avverranno ribaltoni a Milano, i blaugrana potrebbero affrontare l’Inter.
8 LEWANDOWSKI
Il polacco merita un voto alto in splendida solitudine perché i suoi numeri sono incredibili, anche ora che viaggia verso i 37 anni. La doppietta al Borussia – splendido il bis, con un tiro in corsa al volo – porta Lewa a quota 641 gol nei club. Con gli 85 in nazionale, saliamo a quota 726. Un attaccante straordinario, che per l’ottava volta supera l’asticella delle 40 reti stagionali. Dal 2016, solo nel 2023 e nel 2024 si è fermato a vette più basse.
8 RICE
Non aveva mai segnato su punizione: rompe il ghiaccio contro il Real, concedendo persino il bis. Pagato 123 milioni dall’Arsenal nell’estate 2023, bocciato dal settore giovanile del Chelsea dopo sette anni con i Blues, sbocciato al West Ham e approdato in Nazionale nel 2019, è uno dei migliori centrocampisti del mondo. Il Real, e Ancelotti, sono rimasti di sasso
7,5 INTER
Sbancare Monaco di Baviera all’88, dopo essere stata raggiunta all’85’, è un segnale di grande forza mentale. L’Inter ha giocato di sciabola e di fioretto, è stata di lotta e di governo. Il gol di Lautaro uno splendore, il 2-1 di Frattesi un inno alla gioia.
7 PSG
Va sotto contro l’Aston Villa, scatenando l’anima ultrà del principe William, ma il gioiello di Douè riporta in quota i Blues. Kvaratskhelia illumina il Parco dei Principi con un capolavoro e Mendes si fa perdonare l’errore dello 0-1 con un 3-1 che ipoteca la qualificazione. La festa di Luis Enrique è trascinante: forse a Parigi la Champions non è più una maledizione.