‘Qui è Altrove: Buchi nella realtà’, il docufilm di Pannone ci dimostra che un altro carcere è possibile

Ti siedi sulla poltrona a scomparsa del cinema-teatro Posillipo della Napoli collinare – locale che 20 anni di gestione con proiezioni, cene spettacolo, show e una intensa attività culturale, a breve chiuderà i battenti per volontà della proprietà – per guardare l’ultimo lavoro di Gianfranco Pannone, regista documentarista e teatrale (ultimo spettacolo al teatro San Ferdinando è stato Cinemamuto sulla censura a Elvira Notari) Qui è Altrove: Buchi nella realtà. Si tratta di un film documentario corale, che punta la macchina da presa fuori e dentro l’istituto di detenzione, il penitenziario di Volterra, collocato all’interno della Fortezza Medicea dove è nata la Compagnia della Fortezza fondata e animata da ben 35 anni dal regista teatrale e drammaturgo Armando Punzo. Compagine composta, insieme a dei professionisti del teatro, da detenuti-attori. Adesso è un’isola, non è stato sempre così, in un panorama per molti versi desolante, che ci racconta una cosa semplice e chiara: ‘un altro carcere è possibile’. Possibile nella misura in cui i detenuti sono anzitutto persone che condividono con altre persone un’esperienza unica perché fortemente umana.
Non c’è alcuna missione educativa, non c’è nulla di didattico, neppure percorsi tortuosi per la redenzione delle coscienze. Come implora Punzo affacciato da un oblò rappresentato da un cerchio disegnato a terra: “Coloriamo il nulla”. C’è solo l’atto teatrale, azione di per sé rivoluzionaria perché cambia la realtà, la vita delle persone e giunge alla mente toccando l’anima. È il sasso lanciato nello stagno. Insieme ad altre compagnie teatrali che operano in vari istituti di pena italiani, la Compagnia della Fortezza anima il Progetto Per Aspera ad Astra, promosso da Acri e sostenuto da 12 Fondazioni di origine bancaria, che vede allievi giovani e meno giovani conoscere da dentro il lavoro di Punzo e delle altre compagnie, confrontandosi su un altro teatro possibile.
Il racconto per immagini Qui è altrove: Buchi nella realtà – prodotto da Bartlebyfilm e Aura Film, in co-produzione con RSI – Radiotelevisione svizzera – del regista Gianfranco Pannone segue, fino al debutto, nel carcere di Volterra, le prove di Armando Punzo con i suoi attori nell’ambito del progetto teatrale ATLANTIS cap. 1 – La permanenza. Qui, con altri registi provenienti da diverse esperienze di teatro-carcere, la Compagnia della Fortezza organizza la masterclass, riunendo tutte queste realtà nel segno di un’utopia possibile. “La macchina da presa che ‘pedina’ i testimoni sia durante l’attività interna alla Fortezza medicea che ospita il carcere, che nelle fasi esterne, agisce su due modalità diverse – racconta Pannone – se nella prima parte del film documentario carcere e città sono ben distinti, due mondi diversi come lo sono nella realtà, nella seconda parte quei due mondi quasi si impastano fino a diventare una sol cosa. I professionisti della scena, i detenuti e gli allievi, vivono tutti in modo così totalizzante l’esperienza, da portare dietro di sé anche il film. Film che è dentro le cose e con le persone. E in questo agire c’è una necessità anche etica, nel momento in cui le carceri italiane sono iper affollate, spesso soffocanti, e ogni anno con record di suicidi”. Attraverso le straordinarie immagini di Tarek Ben Abdallah (direttore della fotografia) si comprende come non si tratti di un film documentario sul carcere, ma sul teatro in carcere che diviene nutrimento.
La Compagnia della Fortezza dimostra che un altro carcere è possibile. È un ammonimento per chi pensa (certa politica) ai penitenziari come grandi discariche sociali. “È evidente a tutti che dalla nostra particolare postazione, attraverso un agire prettamente artistico, trascendiamo il carcere reale per parlare dei limiti e della prigione più ampia in cui tutti siamo rinchiusi” – spiega Armando Punzo. In effetti se ad inizio proiezioni eri seduto sulla poltrona a scomparsa illudendoti di essere libero, ben presto ti accorgi e maturi che ognuno di noi è un recluso di una realtà brutta che piano piano ci priva di tutto.
Qui è altrove: Buchi nella realtà è stato l’evento speciale di apertura della 65esima edizione del Festival Dei Popoli e nel suo tour in giro per l’Italia è approdato anche alla Sala della Regina di Montecitorio, in un evento significativo che ha visto la partecipazione del vicepresidente della Camera Sergio Costa. E pensare che lo scorso 29 marzo, un 32enne di nazionalità algerina si è ucciso nel carcere di Poggioreale di Napoli. Già sono 24 i suicidi negli istituti penitenziari dall’inizio dell’anno. Un altro carcere dev’essere possibile.