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Ultimo aggiornamento: 18:27 del 8 Aprile

Caracciolo a La7: “Sovranisti in Ue? Altro che Ungheria, il vero nazionalismo economico è quello tedesco”

"Negoziazione con Trump sui dazi? Von der Leyen impreparata e senza strategia"
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“Quando si parla di sovranisti nella Ue si pensa per esempio all’Ungheria, ma c’è un paese che recentemente ha fatto una scelta di politica economica che più nazionalista non si può e si chiama Germania”. Così a Otto e mezzo (La7) il direttore di Limes Lucio Caracciolo risponde alla conduttrice Lilli Gruber a proposito delle lacune della politica di Ursula von der Leyen nella negoziazione con Donald Trump sui dazi.
Caracciolo spiega: “La Germania ha rovesciato quello che doveva essere il grande tabù culturale, prima ancora che economico: il non indebitarsi. E ha messo a disposizione dell’economia tedesca, almeno in teoria, un migliaio di miliardi, fra riarmo e misure ecologiche, a patto di stabilità ancora in vigore. Magari potremmo anche cominciare a discutere sul senso del patto di stabilità in una situazione del genere”.

Circa il previsto incontro tra Giorgia Meloni e il presidente Usa, il giornalista osserva: “Credo che qualcuno nella Ue si senti rappresentato da lei, non perché sia Giorgia Meloni ma perché rappresenta l’Italia. È uno dei problemi perché, almeno secondo la regola del gioco, questa è una partita che dovrebbe giocare la Commissione Europea, quindi, per una volta, dovremmo mettere insieme i 27 punti di vista dei paesi europei. Non mi pare che la signora von der Leyen e la Commissione europea abbiano una idea in merito, eppure era una cosa già stranota da tempo. La von der Leyen poteva almeno prepararsi“.
E conclude: ” La signora Meloni nell’incontro con Trump cercherà di ottenere qualche sconto per l’Italia Allo stato attuale, in Europa ognuno si fa gli affari suoi. I francesi vogliono colpire i grandi magnati delle tecnologie americane, una parte dell’Unione Europea invece dice no perché è troppo pericoloso. Quindi, la signora von der Leyen dovrà trovare un punto di composizione che rischia di scontentare tutti e soprattutto di non impaurire particolarmente Trump”.

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