Il mondo FQ

La manifestazione anti riarmo non piace ai media? Meglio tacerne o parlare della tiktoker

Sabato ho seguito con una certa attenzione le mosse dell'informazione televisiva riguardo alla piazza pacifista di Roma. Ne ho ricavato una lettura che mi pare valga la pena sottoporvi
Commenti

Sabato scorso ho seguito con una certa attenzione le mosse dell’informazione televisiva riguardo alla manifestazione pacifista di Roma e al suo largo successo. Ne ho ricavato una lettura che mi pare valga la pena di sottoporre all’attenzione di miei venticinque lettori.

Dunque, emergono nella rappresentazione tre linee. La prima è quella più semplice, prevedibile, ispirata a una massima espressa da un celebre personaggio manzoniano: “troncare, sopire”. Se c’è un fatto imbarazzante, sgradevole per la visione dei potenti, la cosa migliore è tacerne o metterlo ai margini. Come hanno fatto domenica mattina i giornaloni (mamma mia cosa ho detto, adesso mi criticheranno per quella parolaccia, mi correggo: i maggiori organi di stampa). Così ha fatto Repubblica che al centro ha messo un’altra manifestazione, quella negli Usa forse perché lì c’erano i democratici amici di Rampini nella palestra di yoga di Manhattan (la battuta è di Crozza, ovviamente). Così ha fatto Sky Tg24, il canale all news che doveva cambiare tutta l’agenda dell’informazione televisiva con le sue notizie 24 su 24 e la diretta continua degli avvenimenti e che questo ha fatto ai tempi in cui lo dirigeva Emilio Carelli. Ora tutto questo è un bel ricordo e al posto della diretta della manifestazione sabato ha preferito parlare di qualsiasi altra cosa, compreso lo stato d’animo di Sinner.

Per chi non sceglie il “troncare, sopire”, c’è un’altra strada, quella del becero tentativo di screditamento della manifestazione. Qui sono campioni i Tg nell’edizione serale (con la dovuta eccezione del Tg e del Tg7) e con il primato del Tg1 che fa in modo di identificare i partecipanti con la tiktoker De Crescenzo, intervistata a lungo. Ho scoperto ieri che tra la folla c’era anche il fisico Parisi, un premio Nobel, un italiano che ha dato lustro al suo paese (o alla sua nazione se preferite), ma al tg sovranista, sempre felice di celebrare il genio italico non interessa, meglio la tiktoker.

Poi c’è, come sempre, una terza via. E chi la può rappresentare meglio di Paolo Mieli? Il quale ospite del nuovo programma di Peter Gomez su Rai 3 ci fa uno spiegone che spero di poter sintetizzare adeguatamente così: ok c’era tanta gente e visti anche certi sondaggi è evidente che la maggior parte degli italiani sono contrari al riarmo e tutto ciò finirà per portare voto ai partiti contrari al riarmo. Ma attenti, ci sono poi le élites, più sagge, razionali che la pensano diversamente e che grazie alla loro influenza potranno modificare la posizione di molti e se non tutti i pacifisti ingenui. L’analisi è un po’ sommaria dal punto di vista della teoria della comunicazione di massa, con i tamarri da una parte e gli intellettuali dall’altra, ma ci può stare.

Qualche dubbio mi è venuto, guardando la manifestazione, a proposito della composizione delle élites, quando ho visto chi c’era a parlare dal palco della manifestazione e mi sono fatto delle domande. Lasciamo stare Travaglio che ormai per alcuni è il male assoluto, una specie di anticristo, ma per esempio Barbero, il maggior storico italiano, non farà per caso anche lui parte dell’élite. E Laura Morante una delle più brave e belle attrici italiane con frequentazioni artistiche parigine? E la figura di padre Zanotelli non è forse ascrivibile a un’élite morale e, in ogni caso, non si tratta di un uomo che sul tema della pace e della guerra ha qualcosa da dire più delle varie Nathalie Tocci ospiti nei talk?

Forse sulla storia delle élites che devono mettersi alla guida del paese (o della nazione, ovviamente), c’è qualcosa da rivedere. La loro composizione è un po’ più articolata di quanto appare da certe indicazioni a priori che lasciano il tempo che trovano e ricordano un po’ la formazione della nazionale decisa al bar sport dai tifosi.

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione