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Ultimo aggiornamento: 13:14 del 5 Aprile

Riarmo, Montanari: “La pace non è gratis? Nemmeno la guerra”. Botta e risposta con Sattanino e Gruber

Vivace confronto tra Montanari, Gruber e Sattanino, secondo cui i pacifisti non vogliono il riarmo europeo per non pagare le tasse - [Video]
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Botta e risposta a Otto e mezzo (La7) tra la giornalista Mariolina Sattanino e il rettore dell’Università per stranieri di Siena, Tomaso Montanari, sul piano di riarmo europeo.
Sattanino afferma che un esercito comune europeo oggi è impossibile, motivo per il quale è necessario armare i singoli Stati della Ue: “La pace non è gratis e noi, oggi come oggi, non siamo in grado di difenderla. Allora che cosa facciamo? Aspettando che esistano gli Stati Uniti d’Europa, ci smilitarizziamo, cioè facciamo la scelta gandhiana? Io ho il massimo rispetto per il pacifismo etico, però non mi sta bene chi considera il pacifismo una forma di ‘lasciateci in pace’, che così continuiamo a farci i fatti nostri, a non pagare le tasse e tutte le cose che sappiamo”.
L’ex responsabile di Rai Quirinale invoca un maggior coordinamento tra le industrie belliche europee: “Abbiamo un’eccellenza come Fincantieri, che fa le migliori navi migliori di superficie e sottomarine d’Europa. La Francia può fare gli aerei, la Germania può fare i carri armati. Solo così possiamo cominciare ad abbozzare un esercito europeo, ma non è che si otterrà questo votando contro il ReArm Europe”.

La conduttrice Lilli Gruber interpella Montanari: “La pace non è gratis quindi”.
Nemmeno la guerra – risponde lo storico dell’arte – anzi, costa decisamente di più anche in termini di vite umane. Quando si parla di tutte queste armi, i cittadini europei hanno capito che poi ci saranno dei corpi che dovrebbero usarle: i corpi dei nostri figli. Questa non sarebbe una guerra per procura. E allora, una volta che si constata che non esiste una politica comune europea, perché non si accelera su quella?”.
Sattanino insorge: “Ma non c’è un solo partito italiano che abbia messo al primo punto del suo programma gli Stati Uniti d’Europa. E quindi è ipocrita votare contro il piano di riarmo europeo se non si è mai fatta la battaglia per avere più federalismo”.
“È un problema di cultura – replica Montanari – Basti pensare al nostro presidente della Repubblica che ha esortato a votare un commissario Ue in quanto italiano (Raffaele Fitto, ndr) o al fatto che la Commissione europea si costruisca col Manuale Cencelli degli interessi nazionali. Io invece mi sento molto più europeo che italiano”.

Montanari viene interrotto immediatamente da Gruber, che obietta: “Per la verità, il Manuale Cencelli ha fatto il suo sporco lavoro in un paese come l’Italia dove la meritocrazia non è mai esistita, se non in alcuni casi”.
Ma cosa c’entra? – replica il docente – Io qui parlo del fatto che continuiamo a mettere avanti gli interessi nazionali“.
“Vabbè, ma ogni paese deve avere una sua rappresentanza nazionale a Bruxelles”, ribatte la conduttrice.
“Ma il problema è che questa è una somma di egoismi, non è una comunità – risponde Montanari – Allora se pensiamo che questo problema si risolva con le armi, rimanendo i soliti 27 litigiosi incapaci di pensare alla stessa cosa e armati fino ai denti, a me pare il fallimento di una classe dirigente“.

Sulla stessa lunghezza d’onda di Montanari è Roberto Saviano: “Tomaso parlava dei corpi che utilizzeranno queste armi: il prossimo passaggio è la leva obbligatoria maschile e femminile in tutti gli Stati europei. Questo è certo”.

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