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Sara Campanella uccisa da 5 coltellate alla schiena e al collo. La madre di Argentino: “Sono andata io a prenderlo, non sapevo del delitto”

L'esame autoptico sul corpo della 22enne è durato più di tre ore. Intanto la madre del presunto omicida ha reso dichiarazioni spontanee
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Cinque coltellate tra la schiena e il collo, un’agonia durata qualche minuto e, infine, la morte. È stata uccisa così Sara Campanella, la studentessa palermitana ammazzata dal collega di facoltà Stefano Argentino, lunedì, a Messina, secondo quanto emerso dai risultati dell’autopsia condotta sul corpo della giovane. Il colpo letale, secondo l’esame, è quello che Argentino le ha inferto alla giugulare, mentre un altro le ha perforato il polmone.

L’esame autoptico sul corpo della 22enne è durato più di tre ore e ai consulenti dei pm era stato chiesto anche di accertare se le ferite subite dalla ragazza potessero essere state inferte con un coltello trovato dai carabinieri non molto distante dal luogo del delitto. Proseguono intanto le indagini sulla fuga del ragazzo che ha confessato l’omicidio e che, dopo aver aggredito a morte la giovane che da settimane ne aveva respinto le avances, è scappato con l’arma e ha provato a nascondersi nella casa di vacanza dei genitori a Noto.

Le domande su come il giovane, che non aveva un’auto a disposizione, fosse riuscito a raggiungere l’abitazione dopo l’assassinio hanno trovato risposta nella deposizione spontanea rilasciata proprio da sua madre che venerdì si è recata dai Carabinieri per ricostruire le ore successive all’omicidio: “Lunedì pomeriggio mi ha chiamato mio figlio, disperato, dicendo che voleva salutarmi perché si stava per uccidere. Io sono rimasta sconvolta e gli ho chiesto il perché, lui mi ha parlato di un fallimento della sua vita, dell’incapacità di provare sentimenti. Io, che stavo andando ad Avola in auto, ho deciso di partire per Messina per andarlo a prendere. Del delitto, al telefono, non mi ha detto nulla”

La salma di Sara Campanella verrà restituita alla famiglia sabato e portata a Portella di Mare, frazione di Misilmeri (Palermo), in cui la studentessa viveva. Domenica a partire dalle 10.30, per tutto il giorno e la notte, sarà allestita la camera ardente aperta ai cittadini nella chiesa delle Anime Sante in piazza Comitato. Lunedì alle 10.30, nella chiesa San Giovanni Battista di Misilmeri, sarà celebrato il funerale dall’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice. Per lunedì il sindaco Rosario Rizzolo ha proclamato il lutto cittadino con l’esposizione delle bandiere a mezz’asta sugli edifici comunali.

La famiglia della 22enne ha lanciato un appello a “poter vegliare” Sara domani “in modo intimo e riservato“, “senza alcuna interferenza di giornalisti e troupe televisive”: “Confidiamo nella sensibilità di tutti al rispetto del dolore della famiglia”, dice il legale. “La mamma di Sara è distrutta e chiede solo che sia fatta giustizia, chiede una sentenza giusta – aggiunge l’avvocato La Torre – Anche se continua a ripetersi ‘perché?’. Lei non sapeva nulla di questa situazione. Sara voleva risolvere tutto da sola e con i suoi modi gentili pensava di poter convincere questo ragazzo a smetterla. Voleva solo essere lasciata in pace, non ha mai dato adito a speranze, voleva che la smettesse di pedinarla e su questo era stata chiara. Purtroppo, ha sottovalutato la pericolosità di questo individuo, non si aspettava che potesse succedere quello che è accaduto”.

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