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“La norma anti ballottaggi rischia di essere improponibile”: l’altolà della presidenza del Senato alla maggioranza

La Russa ha invitato il presidente della Commissione Affari costituzionali, Alberto Balboni, a un attento esame delle modifiche presentate dalla maggioranza al decreto legge Elezioni
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L’emendamento per cancellare i ballottaggi alle elezioni comunali, se si prende almeno il 40%, potrebbe essere improponibile. È quello che filtra da Palazzo Madama, dove il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha invitato il presidente della Commissione Affari costituzionali, Alberto Balboni, a un attento esame delle modifiche presentate dalla maggioranza al decreto legge Elezioni.

Tutti i capigruppo di tutte le forze di centrodestra, infatti, hanno presentato un emendamento al cosiddetto dl che disciplina il voto delle prossime Amministrative di maggio (con voto domenica e lunedì) e dei referendum di giugno. La norma rispolvera una precedente proposta del centrodestra e prevede, nei comuni con più di 15mila abitanti, di assegnare la vittoria al candidato sindaco che prenda il 40% dei voti più uno al primo turno (attualmente è il 50%, solo in Sicilia la soglia è più bassa).

La proposta ha scatenato le ire dell’opposizione. “Ci hanno detto che verranno fatti approfondimenti sull’ammissibilità ma se non uscirà dal testo ci saranno le nostre barricate“, hanno protestato Francesco Boccia, Stefano Patuanelli e Peppe De Cristofaro, capigruppo del Pd, dei 5 stelle e di Avs al Senato. Oltre ad abbassare la soglia per vincere le elezioni comunali, la norma riconosce un premio di maggioranza pari al 60% dei seggi in consiglio al candidato sindaco vincente.

Quell’emendamento, però, sarebbe improponibile a norma di regolamento, da quanto trapela da fonti della presidenza del Senato. “È una ferita aperta nel confronto parlamentare. Ieri ci siamo opposti duramente e abbiamo denunciato la forzatura. Prendiamo atto delle opportune parole del presidente del Senato La Russa sulla verifica dell’inammissibilità dell’emendamento”, ha scritto in una nota il capogruppo dem Boccia. Già ieri La Russa aveva dichiarato: “Vedremo se è compatibile con un decreto o no. Sul contenuto non mi scandalizzo, sulla modalità tutto sarà fatto secondo le regole e sono pronto ad ascoltare le obiezioni che vengono dalle opposizioni”.

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