Borse, il ciclone post-dazi continua: Milano fino a -8%, poi chiude a -6,5%. Giù tutta Europa

L’andatura in negativo di tutti i mercati del mondo dopo l’annuncio dei dazi da parte di Donald Trump non si arresta, anche negli stessi Stati Uniti con gli indici di Wall Street in calo. E la Borsa di Milano è la peggiore in assoluto. A metà seduta Piazza Affari è andata in profondo rosso con il Ftse Mib arrivato a cedere il 7,5% bruciando già 61 miliardi di capitalizzazione per poi peggiorare ulteriormente fin quasi a -8%, per poi chiudere al -6,5%, appena un punto percentuale sopra il tracollo seguito all’attentato alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001. In totale, l’Europa ha perso 819 miliardi nella sola giornata di venerdì.
L’indice ha registrato negli anni le sedute peggiori il 24 giugno 2016, in occasione del post referendum della Brexit, quando il listino ha registrato un calo del 12,48% e il 6 ottobre 2008 con il fallimento Lehman Brothers (-8,24%). Le peggiori performance odierne sono quelle del comparto bancario, assicurativo e automotive. Mps perde il 12,2%. Bper Banca cala del 10,49%; Mediobanca del 10,35%; Banca Popolare di Sondrio del 9,66% e Banca Mediolanum del 9,65%. Chiusura in rosso anche per Unipol e Nexi, che hanno fatto registrare rispettivamente -10,57% e -11,47%.
Anche se Trump sostiene che gli Usa avranno “un boom“, due giorni dopo l’annuncio delle tariffe imposte a quasi a livello globale, gli effetti sui mercati di tutto il mondo sono ancora negativi per i timori che la guerra commerciale scoppiata per decisione della Casa Bianca porterà a una recessione generalizzata. Se Milano registra la peggior performance, risultati pesanti sono anche quelli di Francoforte con un -5,09%, Londra -4,94% e Parigi -4,26%.
Anche Wall Street in forte calo soprattutto dopo le parole del presidente della Fed, Jerome Powell, che si è mostrato critico. Il Dow Jones perde il 5,50% a 38.314,86 punti, il Nasdaq cede il 5,82% a 15.587,79 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno il 5,97% a 5074,08 punti.