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Omicidio Satnam Singh, al via il processo. Landini (Cgil): “Noi parte civile, non è un caso isolato”

Il bracciante indiano perse la vita dopo esser stato abbandonato senza un arto davanti casa dal datore di lavoro che è imputato
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È iniziato a Latina il processo per l’omicidio di Satnam Singh, il bracciante indiano che perse la vita dopo esser stato abbandonato senza un arto davanti casa. A lasciarlo lì ferito fatalmente il suo datore di lavoro che è imputato. Antonello Lovato, l’imprenditore agricolo co-titolare insieme al padre dell’azienda agricola di Latina, era stato arrestato lo scorso gennaio. Davanti al Tribunale un presidio di lavoratori indiani e la Cgil.

“Ci siamo costituiti parte civile perché pensiamo che sia importante fare giustizia, e soprattutto che si metta in movimento tutto ciò che è necessario affinché si cambi il modello di fare impresa, in modo tale che episodi di questa natura non possano più avvenire – ha detto il segretario generale della Cgil Maurizio Landini – Questo vuol dire applicare seriamente le leggi che ci sono, senza inventare niente di nuovo. Da questo punto di vista, crediamo che sia un messaggio affinché sul territorio tutti facciano la loro parte. Lo abbiamo sempre detto: non pensiamo che questo sia un caso isolato, ed è un errore pensare che si risolva il problema con questo processo. Tuttavia, quest’ultimo è in grado di mettere in campo un elemento di cambiamento reale. I dati che continuiamo a verificare sulla salute e la sicurezza sono negativi, e anche quelli che riguardano caporalato, lavoro nero e sfruttamento non stiamo vedendo l’inversione di tendenza che sarebbe necessaria”.

Dopo l’incidente Lovato, invece di chiamare i soccorsi, caricò il bracciante indiano di 31 anni su un furgone e lo scaricò in fin di vita davanti all’abitazione. Poco dopo il bracciante morì dissanguato. “Il caporalato fa ombra alle aziende sane che abbiamo nel nostro territorio, che sono delle eccellenze. Rischiano di perdere credibilità per colpa di questi avvenimenti. Ci siamo costituiti parte civile come primi e, personalmente, sentivo l’esigenza di essere presente al processo per esprimere la solidarietà del Comune tutto” ha dichiarato la sindaca di Latina Matilde Celentano.

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