“Attenzione, non prendete integratori dimagranti con Garcinia Cambogia: hanno gravi effetti collaterali. Ecco cosa si rischia”. L’allarme dell’Anses

Dopo una lunga vigilanza, seguita a un decesso per epatite fulminante nel 2019 e a vari altri casi gravi, il 5 marzo l’Agenzia nazionale francese per la sicurezza alimentare, ambientale e del lavoro (Anses) ha diramato un’allerta sui pericolosi effetti collaterali degli integratori di Garcinia Cambogia, una pianta sfruttata per le presunte proprietà dimagranti.
Tutto è cominciato nel 2019, quando si è verificato un caso di epatite fulminante in seguito all’assunzione di Slim Metabol, un integratore alimentare contenente appunto la Garcinia cambogia – una pianta di origine indonesiana commercializzato anche in Italia sotto forma di supplemento. Nel 2021 il Sistema di allerta rapido europeo (Rasff – Rapid Alert System for Food and Feed) riportava il caso di una donna “ricoverata in ospedale in coma a causa di insufficienza epatica acuta di grado III con encefalopatia” dopo l’impiego per un tempo non stabilito di un integratore contenente garcinia, e perciò sottoposta a trapianto di fegato. Anche in Italia l’allarme era stato preso sul serio, tanto che l’Istituto Superiore della Sanità aveva valutato la possibilità di sospendere la vendita degli integratori alimentari a base di garcinia. Il caso della donna era però poco chiaro: non si sapeva da quanto tempo assumeva il prodotto e se insieme prendeva dei farmaci, né se avesse già problemi di salute; così alla fine l’ISS si era limitato a chiedere ai produttori dei controlli più attenti. Ma ora di dubbi non ne restano proprio dopo l’expertise dell’Anses, basata sui dati raccolti tra il 2009 e il 2024 e sull’analisi dei sistemi di vigilanza francesi, europei e nordamericani, integrata da una revisione della letteratura scientifica.
A rischio soprattutto cuore e fegato
L’esame dell’Anses ha permesso di rilevare danni epatici, cardiaci e muscolari (rabdomiolisi, che comporta dolori e stanchezza e può portare a un’insufficienza renale), oltre a problemi psichiatrici e a disturbi digestivi (pancreatite). “Nel solo dispositivo di nutrivigilanza francese, sono state dichiarate 38 segnalazioni tra il 2009 e il marzo del 2024”, scrive l’Anses; una ventina invece le segnalazioni in Italia tra il 2002 e il 2019. Oltre a ciò, l’expertise segnala numerose interazioni farmacologiche capaci di aumentare gli effetti indesiderati o di ridurre l’efficacia dei medicinali. Si tratta di effetti che possono manifestarsi “in persone con una storia di disturbi psichiatrici, di pancreatite o di epatite, o affette da alcune malattie dismetaboliche come diabete, obesità, ipertensione, o in persone trattate con farmaci che notoriamente influiscono sulla funzione epatica, con farmaci antiretrovirali o antidepressivi”, scrive l’Anses. Secondo studi italiani, le interazioni possono riguardare anche medicinali contro l’asma. Tuttavia nemmeno chi non assume farmaci e non ha problemi di salute pregressi può stare tranquillo, perché si segnalano comunque gravi effetti collaterali. Di conseguenza l’Agenzia “sconsiglia il consumo di prodotti a base di Garcinia cambogia Desr. a tutta la popolazione” e avverte di non intraprendere qualsiasi terapia per la perdita di peso senza la supervisione di uno specialista.
Effetti dimagranti non dimostrati
Attualmente la garcinia continua a essere utilizzata negli integratori, anche se l’Efsa, l’autorità europea per la sicurezza alimentare, sta conducendo una valutazione sui rischi derivanti dall’acido idrossicitrico (AHC), estratto dal frutto della pianta e ritenuto capace di favorire il controllo del peso, del senso di fame e della glicemia. Al termine ci potrebbero essere restrizioni o divieti nella vendita del prodotto, i cui effetti negativi sono dimostrati, a differenza di quelli positivi, come osserva la Guida alle piante fitoterapiche (Edra 2022). “Nonostante i numerosi e promettenti dati della farmacologia preclinica sull’attività anti-obesità dell’acido idrossicitrico, gli studi clinici sono ancora limitati e i loro risultati piuttosto contraddittori. Spesso sono condotti con bassi numeri di pazienti, senza gruppi di controllo con placebo o utilizzando preparazioni che contengono più droghe che potenziano l’azione dimagrante”. Ancor prima dell’allarme lanciato dai francesi, la droga era già sconsigliata ai diabetici, alle donne incinte e a quelle che allattano.
Purtroppo, è facile cadere nella trappola del prodotto naturale. “Gli integratori vegetali per dimagrire […] sono spesso usati nell’errata convinzione che la loro origine naturale ne garantisca la sicurezza”, mette in guardia uno studio del 2018, che si è incentrato proprio sui prodotti a base di garcinia, presentando quattro casi di insufficienza epatica acuta in donne che li assumevano e una revisione delle evidenze cliniche sulla tossicità epatica di questi integratori alimentari. Cosa può servire ancora per tenersi lontani dalla garcinia?
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