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Le borse europee tentano la risalita nonostante l’avvio dei dazi. Milano chiude a +1,6%. Ancora debole l’auto

Piuttosto calmo il mercato dei titoli di Stato con piccoli incrementi dei rendimenti, nell'ordine di 1-2 punti base. Un Btp decennale rende però poco meno del 4%, l'equivalente tedesco il 2,92%. Spread invariato a 110 punti
Le borse europee tentano la risalita nonostante l’avvio dei dazi. Milano chiude a +1,6%. Ancora debole l’auto
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Tentativo di recupero per le borse europee, reduci da due sedute di passione. Le parole di Donald Trump che ha cercato di offrire qualche rassicurazione sulle prospettive economiche prevalgono sull’entrata in vigore dei dazi su acciaio e alluminio, già previsti e quindi “assorbiti” dai mercati. Milano ha chiuso in progresso dell’1,6% come Francoforte. Il Ftse 100 di Londra ha archiviato la seduta con un debole +0,53% e il Cac 40 di Parigi con un +0,59%. Negli Stati Uniti, gli indici procedono a due velocità: il Dow Jones ha girato in negativo, il Nasdaq è ancora in rialzo.

Restano deboli i titoli dell’auto, tra i più esposti all’escalation degli scontri commerciali. Stellantis perde lo 0,5%, Volkswagen recupera a +0,92%, General Motors perde terreno come Ford. Recupero per Tesla, in salita del 6%.

Tra i maggiori guadagni sul listino milanese Saipem (+5,85%), Prysmian (+5,83%), Buzzi (+5,74%), Monte Paschi Siena (+4,19%), Ferrari (+3,08%), Unicredit (+3,08%) e Banca Popolare di Sondrio (+3,05%).

Piuttosto calmo il mercato dei titoli di Stato con piccoli incrementi dei rendimenti, nell’ordine di 1 – 2 punti base. Un Btp decennale rende però poco meno del 4%, l’equivalente tedesco il 2,92%. Spread invariato a 110 punti. Poco mosso pure il cambio euro/dollaro (- 0,3%). In rialzo dell’ 1,7% il petrolio, il Brent, riferimento per i mercati europei, si scambia a 70,5 dollari al barile. Scorte Usa al di sotto delle attese hanno dato spinta alle quotazioni.

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