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“Un servizio di ronda armata”, ora la procura di Pavia contesta l’omicidio aggravato a Massimo Adriatici

L’ex assessore alla Sicurezza del Comune di Voghera (Pavia) sparò a Youns El Boussetaoui, cittadino marocchino di 39 anni che stava molestando le persone in piazza
“Un servizio di ronda armata”, ora la procura di Pavia contesta l’omicidio aggravato a Massimo Adriatici
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Dopo la restituzioni degli atti da parte del giudice che aveva riqualificato le accuse, la Procura di Pavia ha chiuso le indagini preliminari sull’omicidio di Youns El Boussetaoui, cittadino marocchino di 39 anni, ucciso da un colpo di pistola la sera del 20 luglio 2021 sparato dall’ex assessore leghista alla Sicurezza del Comune di Voghera (Pavia) Massimo Adriatici. Al leghista, a cui era stato contestato l’eccesso colposo di legittima difesa, adesso risponde di omicidio volontario aggravato. Si va dunque verso un nuovo processo dopo che lo scorso novembre il giudice Valentina Nevoso ha ordinato alla Procura di riqualificare il reato.

Adriatici sparò un colpo al petto del nordafricano che l’aveva colpito con una violenta manata, facendolo cadere a terra, cercando poi di avventarsi su di lui. Al termine delle nuove indagini preliminari, la Procura di Pavia guidata da Fabio Napoleone ha contestato ad Adriatici l’omicidio volontario aggravato perché “in violazione dei doveri del suo ufficio di assessore alla Sicurezza del comune di Voghera, svolgeva indebitamente un servizio di ronda armata“.

Quella sera l’ex uomo politico ed ex poliziotto, aveva con sé una pistola con il colpo in canna. Il marocchino, un cittadino molesto già soggetto a più segnalazioni, stava dando fastidio agli avventori dei locali del paese. L’allora assessore non chiamò subito le forze dell’ordine e fece vedere la pistola alla vittima che non si intimorì e lo aggredì. Fu allora che Adriatici sparò, colpendo El Boussettaoui al torace da distanza ravvicinata. L’uomo morì poco dopo per choc emorragico acuto.

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