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Juventus discontinua, Inter sprecona: cos’è cambiato dopo il discusso 4-4 di San Siro

Dopo il rocambolesco match di andata, Juventus e Inter hanno intrapreso strade diverse. Ora si ritrovano di nuovo una contro l'altra
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Quel pirotecnico (quanto confusionario) 4-4 di San Siro sarebbe potuto essere il preludio di un’interessante lotta scudetto tra le due squadre. Di quella partita, invece, è rimasto solo la linguaccia di Yildiz, il doppio rigore di Zielinski e il ricordo di un’allucinazione collettiva. Quattro mesi dopo sono cambiate aspettative, obiettivi e anche interpreti. In comune una sconfitta a testa in campionato, ma la classifica parla chiaro: nerazzurri a +11 sui bianconeri, frenati da troppi pareggi e poca continuità. Da quel 27 ottobre, la squadra di Inzaghi ha capitalizzato molto, ma ha deluso nel momento in cui avrebbe dovuto – e potuto – dimostrare di più. Senza riuscire ad affondare il colpo (e con la capolista Napoli che rimane davanti di un punto). Una Juventus discontinua e un’Inter sprecona e poco cinica. Ma con una certezza: la giostra di emozioni e orrori difensivi dell’andata sarà difficilmente replicabile allo Stadium. Ecco cos’è cambiato dallo show inaspettato di Milano.

La pareggite e i nuovi del mercato: Motta, tocca a te
Otto. Come il numero di pareggi collezionati in Serie A dopo la scossa di San Siro. In casa Juventus, però, i buoni propositi si sono trasformati in limiti e preoccupazioni, provocando un cortocircuito nei risultati e nelle prestazioni. Alti da paura alternati a bassi allarmanti e pericolosi. Incostante nei 90’ e discontinua sul campo, soprattutto da parte di chi avrebbe dovuto rivoluzionare in meglio la squadra. Ma così non è stato, vedi Koopmeiners. Il mercato invernale, però, è arrivato in soccorso dei bianconeri forse nel momento di maggior bisogno: Kolo Muani e Renato Veiga stanno dimostrando di essere dei valori aggiunti e utili alla causa, Kelly lascia ancora enormi dubbi e Alberto Costa attende in panchina. Nelle ultime settimane, però, tra campionato e coppa sono arrivate tre vittorie consecutive: non era mai successo in questa stagione. Dal quel rocambolesco 4-4 sono cambiati giocatori, capitani e obiettivi a breve termine. Tutto, o quasi, passa dalle mani di Thiago Motta. Finito il periodo di apprendistato, è ora di dare risposte concrete. Per una Juventus ancora in cerca di certezze.

Inter, ora o mai più
Sui 45 punti disponibili dopo il folle Derby d’Italia, l’Inter ne ha raccolti ben 36. Più precisamente, 2.4 a partita. Una media punti che rispecchia l’attuale secondo posto in classifica, a quota 54. Se all’inizio della stagione, i maggiori problemi dei nerazzurri riguardavano il numero di gol subiti (13 in 9 partite), in questo senso, il 4-4 contro i “nemici” bianconeri è stato uno spartiacque: 10 reti subite nelle successive 15 gare, 8 clean sheet e una solidità ritrovata. Un cammino quasi perfetto macchiato da alcuni dettagli che, mai come quest’anno, stanno facendo la differenza. Infortuni sparsi e squadra corta (e stanca) per un calciomercato invernale praticamente inesistente: passi falsi come quello di Firenze pesano sulla classifica e sul bilancio. Perché i nerazzurri danno la dimostrazione di poter essere tutto e niente. Da impenetrabile a distratta. Ma Lautaro è tornato a segnare, e l’Inter è il miglior attacco del campionato. Imperativo in casa neroazzurra è dare continuità. Per evitare una stagione di supposizioni e rimpianti.

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