Un altro anno da ricordare per Intesa Sanpaolo, la prima banca italiana e primo gruppo europeo del settore per valore di borsa. Il 2024 si è chiuso con un utile di 8,7 miliardi di euro, un miliardo in più dell’anno prima (+ 12,2%). Nel solo quarto trimestre i profitti si sono attestati a 1,5 miliardi, qui con un leggero calo rispetto agli 1,6 miliardi dello stesso periodo del 2023. Dopo la diffusione dei dati il titolo è in leggero rialzo a piazza Affari, segno di numeri sostanzialmente in linea con le previsioni degli analisti.

I ricavi annui sono stati pari a 27,1 miliardi (+ 7,5%). Sono saliti soprattutto quelli da commissioni (+ 9,4%) oltre a quelli da margine di intermediazione (la differenza tra gli interessi riscossi sui prestiti e quelli pagati ai depositanti) che sono saliti del 6,9%. Piccolo aumento per i costi (+ 1,3%).

La banca guidata da Carlo Messina, prevede di redistribuire agli azionisti il 70% dei profitti per ciascun anno del piano di impresa, con un aumento del dividendo per azione relativo al 2025 rispetto all’importo relativo al 2024; ulteriore distribuzione per il 2025 da quantificare quando verranno approvati i risultati annuali. I primi soci della banca sono Compagnia San Paolo (6,7%), Fondazione Cariplo (5,4%), Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo (1,8%), Fondazione Cr Firenze (1,8%) e Fondazione Cr Bologna (1,3%).

Intesa Sanpaolo proporrà all’assemblea di dividendi complessivi pari a 6,1 miliardi di euro (3 miliardi di acconto dividendi sull’anno scorso pagato a novembre 2024 e proposta di 3,1 miliardi di saldo dividendi 2024 da pagare a maggio 2025) e di buyback pari a 2 miliardi di euro da avviare a giugno 2025, previa autorizzazione della Bce. La banca ha anche fatto sapere di aver ulteriormente ridotto la sua esposizione verso la Russia: si registra una diminuzione di circa l’89% (oltre 3,2 miliardi di euro) rispetto a fine giugno 2022 e scesa allo 0,1% dei crediti a clientela complessivi del gruppo.

I buoni risultati, come per tutte le banche della zona euro, devono ancora molto al favorevole contesto dei tassi di interesse fissati dalla Bce. Le banche, italiane soprattutto, sono molto lente nel trasferire i benefici di tassi relativamente elevati anche ai depositanti e questo fa si che i loro ricavi aumentino esponenzialmente. Da segnalare che, per ora, Intesa Sanpaolo non ha preso parte all’agguerrito risiko che sta interessando il settore bancario italiano, sebbene ci siano voci di un interessamento per Fineco da parte della controllata Fideuram.

“Stiamo ottenendo degli ottimi risultati pur senza acquisizioni. Noi non abbiamo bisogno di acquisizioni. Sono orgoglioso dei risultati, la nostra solida redditività ci posiziona ai vertici mondiali anche per quanto riguarda l’impegno nel sociale”, ha detto l’amministratore delegato Carlo Messina, nel corso della conference call con gli analisti finanziari. “Non abbiamo nessuna intenzione di partecipare a operazioni di acquisizioni e fusioni. Stiamo lontani dalla confusione“, ha ribadito.

“Abbiamo già distribuito 24,6 miliardi agli azionisti, – ha aggiunto – rispetto ai 22 miliardi previsti nel piano”. Messina ha continuato “Abbiamo più che conseguito i nostri obiettivi mentre entriamo nell’ultimo anno del nostro piano. Abbiamo ottenuto il miglior anno di sempre e siamo pronti per essere una banca con un risultato netto ben superiore a 9 miliardi”.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Gas a 54 euro, il prezzo più alto dall’ottobre del 2023. Pichetto: “Se non scende dovremo intervenire”

next
Articolo Successivo

L’oro ha aggiornato il suo massimo storico: cosa sta spaventando oggi gli investitori?

next