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Ponte sullo Stretto, l’allarme del capo delle autostrade siciliane: ‘Sono fatiscenti, follia far passare 200 camion al giorno per i lavori’

La denuncia del direttore del Cas (Consorzio autostrade siciliane) in audizione in Consiglio comunale a Messina: "Così è a rischio la sicurezza degli utenti"
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Gallerie e viadotti “non a norma”, rete autostradale “fatiscente”. È questo lo stato dell’arte delle autostrade siciliane, perlomeno quelle che dovrebbero essere collegate direttamente al futuro Ponte sullo Stretto. Un quadro che potrebbe non solo causare forti disagi, ma anche mettere a rischio la stessa sicurezza degli utenti. A dirlo è direttamente Franco Calogero Fazio, direttore generale del Cas (Consorzio autostrade siciliane), la società che gestisce le infrastrutture dell’isola. Lunedì 27 gennaio, durante un’audizione in Consiglio comunale a Messina, Fazio ha denunciato come l’ente faccia “fatica a gestire e rendere accettabile per l’utenza” la rete autostradale: “Diversi viadotti e diverse gallerie non sono a norma. Noi lo abbiamo denunciato e abbiamo fatto delle richieste ben precise”, ha detto Fazio, sottolineando i “disagi molto importanti per l’utenza messinese. È facile parlare di Ponte, e io sono tra i fautori della realizzazione dell’opera, ma assieme al Ponte la politica deve porre attenzione sullo stato di fatiscenza della nostra rete autostradale”, ha incalzato. La rete, infatti, presenta un numero imprecisato di infrastrutture non a norma sulle autostrade A18 e A20, che da Messina vanno verso Catania e Palermo (si tratta delle uniche autostrade a pagamento da Salerno in giù). Dopo l’audizione, ilfattoquotidiano.it ha provato a chiedere ai vertici e all’ufficio stampa del Cas il numero esatto di viadotti e gallerie interessati, ma non è stato possibile finora avere risposta.
In questo “stato di fatiscenza”, i lavori per il Ponte porteranno un traffico di mezzi pesanti che andrà a ingolfare completamente la viabilità. In audizione Fazio ha fatto una stima di “duecento mezzi pesanti al giorno che transiteranno in direzione Milazzo, perché probabilmente è là che andranno a scaricare i materiali”. Un flusso che le infrastrutture non possono reggere: “Pensate solo che l’accesso dei mezzi d’opera sarà dalla rampa di Giostra e quindi i mezzi si andranno ad inserire direttamente in galleria: una follia allo stato puro, qua mettiamo a repentaglio la sicurezza degli utenti”, ha avvertito. “Non oso pensare a cosa succederà quando i mezzi viaggeranno a cinquanta chilometri orari incolonnati in quelle gallerie in cui c’è il divieto di sorpasso. Le opere compensative vanno fatte per tempo per evitare che si possano sovrapporre ai lavori per la realizzazione del Ponte: sono necessarie, dirimenti, indispensabili”, soprattutto “nella zona prossimale alla città, che è la tratta autostradale più vecchia di entrambe le autostrade”.
Intanto, con un emendamento alla legge di Bilancio voluto dai parlamentari messinesi del centrodestra, il governo ha sospeso il pedaggio per tutta la durata dei lavori nel tratto tra Messina e Villafranca, il primo casello dell’autostrada verso Palermo, stanziando appena cinque milioni per compensare i mancati introiti. Una scelta per cui Fazio si è mostrato preoccupato: “Noi viviamo di pedaggi, tutta la manutenzione dell’autostrada e tutte le spese connesse rientrano nelle poche entrate che noi abbiamo con i pedaggi. Dico “poche” perché, a parte che la nostra autostrada non è tra le più frequentate del Paese, noi abbiamo i pedaggi più bassi d’Italia. Circa la metà se non un terzo rispetto alle altre concessionarie autostradali”, ricorda. “In attesa che si definiscano i lavori per il Ponte, che non saranno da qui a pochi giorni, vorrei che la politica si facesse carico di questo: noi abbiamo chiesto allo Stato una compensazione da circa seicento milioni per i danni che i mezzi pesanti procureranno alla nostra rete autostradale”, ha spiegato il direttore del Cas. Serviranno a rendere le autostrade siciliane adeguate a un’opera faraonica come il Ponte sullo Stretto?

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