Dieci precedenti, dieci vittorie, un solo set perso, venti vinti consecutivamente. Numeri impietosi, che spiegano più di ogni altra cosa la nuova vittoria di Jannik Sinner su Alex De Minaur, numero 8 del mondo ma costretto a recitare il ruolo di sparring partner in questa sorta di allenamento agonistico andato in scena sulla Rod Laver Arena, per i quarti di finale dell’Australian Open. Un 6-3 6-2 6-1 in cui le parole non sono facili da trovare. Come al solito, per l’australiano Sinner è stato troppo più forte, il ritmo troppo alto, i colpi troppo più rapidi da arginare. De Minaur ha giocato il consueto match di grande generosità, ma davvero il suo tennis, ancora una volta, si è rivelato insufficiente e senza armi contro il numero 1 del mondo, apparso in totale controllo in ogni fase del gioco. Basti pensare ai break ottenuti dall’azzurro: inizio primo set, inizio secondo e inizio terzo. Il tutto senza dare spazio a una minima reazione. Decisamente il match migliore disputato fino a questo momento.

Ciò che però esce chiaro e forte da questa sfida è un altro dato: Sinner ha pienamente recuperato dopo il malessere accusato durante l’ottavo contro Holger Rune. L’unico dubbio della vigilia è stato così spazzato via in meno di due ore, con autorità, solidità, classe e dominio totale. Vero, De Minaur non è stato un test probante dal punto di vista fisico, ma la prestazione dell’azzurro è stata senza esitazioni, pause sospette, smorfie inquiete o sguardi vuoti. Tutto ha funzionato alla meravigliosa, in vista della semifinale contro Ben Shelton (e guardando ancora più avanti, della possibile finale contro uno tra Alexander Zverev o Novak Djokovic) questa è la notizia migliore che potesse arrivare. Una prova di grande superiorità, che regala a Sinner tanta fiducia e serenità per il prosieguo del torneo, oltre che la quinta semifinale nelle ultime sette prove del Grande Slam.

Il ritorno in semifinale all’Australian Open consegna all’azzurro 800 punti, per una classifica che si rafforza ulteriormente, toccando quota 10.630 punti. La strada per la difesa dei 2.000 messi da parte un anno fa è lunga ancora due match, ma intanto era fondamentale assorbire il più possibile la pesante cambiale di Melbourne, per non perdere troppo il vantaggio nel ranking accumulato nel 2024 rispetto ai suoi inseguitori in classifica. Nella peggiore delle ipotesi infatti (sconfitta in semifinale e titolo al numero 2 Zverev), Sinner avrebbe ancora poco meno di duemila punti da gestire. Una semifinale insomma, che rende la vetta sempre più salda.

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Sinner e il segreto del suo recupero: “Come ho fatto? Amo dormire”. Poi cerca di evitare la domanda su Shelton: “Devo essere sincero”

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