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Caso Swiatek, la Wada non presenterà ricorso a differenza di quanto fatto con Sinner: “Spiegazione ben dimostrata”

La decisione è arrivata pochi minuti dopo che la polacca raggiungesse i quarti di finale dell’Australian Open in corso
Caso Swiatek, la Wada non presenterà ricorso a differenza di quanto fatto con Sinner: “Spiegazione ben dimostrata”
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“La Wada ha chiesto parere a un consulente legale esterno, il quale ha ritenuto che la spiegazione della contaminazione fornita dall’atleta fosse ben dimostrata, che la decisione dell’Itia fosse conforme al Codice mondiale antidoping e che non vi fossero basi ragionevoli per presentare ricorso al Tas”. Questo è quanto si legge nella dichiarazione della Wada in merito al caso di doping che ha vista coinvolta Iga Swiatek. La 23enne aveva già saltato tre tornei tra fine settembre e inizio ottobre perché era stata sospesa dopo il controllo antidoping. Nessuno sapeva quale fosse la ragione, ma di fatto quelle settimane di assenza già sono state scontate. La squalifica di un mese è già scaduta lo scorso 4 dicembre.

La sospensione di un mese della polacca per aver fallito un test antidoping non sarà impugnata dall’Agenzia mondiale antidoping perché la sua spiegazione “è plausibile“. Lo ha fatto sapere oggi la Wada che ha reso pubblica la sua decisione pochi minuti dopo che Swiatek, 5 volte campionessa del Grande Slam ed ex tennista numero 1, eliminasse con il punteggio di 6-0, 6-1 la tedesca Eva Lys, raggiungendo i quarti di finale dell’Australian Open. A differenza del suo caso, la Wada ha presentato ricorso contro l’assoluzione dell’altoatesino Jannik Sinner e ad aprile è prevista un’udienza presso la Corte arbitrale dello sport (TAS) di Losanna, in Svizzera. Sinner non è stato sospeso perché l’International Tennis Integrity Agency (Itia) ha stabilito che non era stato negligente in quanto risultato positivo a due test per uno steroide anabolizzante a marzo.

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