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Ultimo aggiornamento: 19:51 del 13 Gennaio

Csm, il consigliere laico Giuffrè (Fdi): “Deve essere il Parlamento a decidere quali inchieste vanno portate avanti dalla magistratura”

Csm, il laico Giuffrè vuole che sia la politica a decidere su quali reati devono indagare i magistrati
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Deve essere la politica a decidere quali devono essere i reati che la magistratura deve perseguire. Bisogna dunque passare dall’obbligatorietà dell’azione penale alla discrezionalità. La pensa in questo modo Felice Giuffrè, professore ordinario di Diritto Pubblico all’Università di Catania e consigliere laico del Csm, eletto in quota Fratelli d’Italia. “La politica criminale è una componente fondamentale dell’indirizzo politico della maggioranza, quindi i criteri di priorità – che peraltro sono inseriti nella Cartabia – devono essere scelti dal Parlamento. Dovrà essere la successiva riforma, o la successiva attuazione di una riforma già approvata, che completerà il quadro”, ha detto il componente di Palazzo dei Marescialli, durante la trasmissione Il Punto, condotta da Luca Ciliberti su Telecolor. “La maggioranza deve scegliere quale deve essere la priorità delle inchieste che devono essere portate avanti”, ha aggiunto Giuffrè, in chiusura della puntata dedicata alla separazione delle carriere in magistratura. Decidere per via politica quali debbano essere i reati prioritari da perseguire è una vecchia battaglia di Silvio Berlusconi. A prevedere che sia il Parlamento, con un atto di indirizzo, a indicare alle procure l’ordine di priorità da seguire nell’esercizio dell’azione penale era la riforma di Marta Cartabia. Si trattava di una legge delega del 2021, ma finora non è mai stata attuata con un provvedimento legislativo dal governo di Giorgia Meloni. Nel 2023 era stata Forza Italia a depositare una proposta di legge in questo senso.

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