Ad oggi, l’emblema della Lazio di Marco Baroni è senza dubbio Tijjani Noslin. Un ragazzo che fino al 2020 preparava panini in un fast food a 300 metri dallo stadio dell’Ajax, la sua squadra del cuore. Non sognava più di fare il calciatore, mentre oggi è protagonista della cavalcata biancoceleste in Europa League e in Italia. Solo nell’ultima settimana ha messo a segno una clamorosa tripletta in Coppa Italia e fornito l’assist decisivo in campionato grazie al quale i biancocelesti hanno sconfitto il Napoli di Antonio Conte in entrambe le occasioni. Il suo percorso non è stato però tutto rose e fiori: per arrivare a questi livelli, l’olandese ha dovuto sgomitare parecchio: “La mia mentalità è quella di non arrendersi mai“, ha ammesso l’attaccante in una recente intervista al De Telegraaf.

Gli ostacoli della vita
Nato e cresciuto ad Amsterdam, il giovane Noslin ha dovuto darsi da fare per poter coltivare il sogno di diventare un giorno un calciatore professionista: “Quando ero nelle giovanili dell’Ajax, a causa di un errore amministrativo, non poterono tenermi. Da quel momento, mia mamma ha contattato letteralmente tutti i club professionistici olandesi per segnalarli il mio nome”. Nonostante questo disperato gesto di una madre che vuole aiutare il figlio a realizzare i suoi desideri, le cose non andarono bene: “Mi dicevano spesso che ero troppo gracile fisicamente”. Così, le ambizioni di Noslin si sono dovute scontrare con la dura realtà: oltre alle poche opportunità di realizzare il futuro professionale sognato, le difficoltà economiche della famiglia non potevano essere ignorate: “Per gli standard olandesi non eravamo certo benestanti. Mia mamma ha sempre combattuto molto con quel poco che aveva”. Ma anche lui stesso non è rimasto con le mani in mano. Dal ristorante di sushi al fiorista di Aalsmeer, Noslin ne ha cambiati di lavori per guadagnarsi da vivere mentre cercava di sfondare nel mondo del calcio. Fino a 4 anni fa, per mantenersi, il classe 1999 lavorava per la catena di fast food Subway. Il posto distava circa 300 metri dalla Johan Cruijff Arena, il mitico stadio dell’Ajax del quale Noslin è tifoso e che affronterà proprio oggi (12 dicembre) nel match di Europa League in programma alle 21.

Dalla quinta serie olandese all’Europa League
Dopo una lunga attesa e tanti sacrifici, arrivò il 2020: l’anno della svolta. “Nell’estate del Covid finì al DHSC (quinta serie olandese), una squadra che non conoscevo. Non avevo aspettative, ormai mi interessava solo giocare a pallone. Poi ho scoperto che era il club di Wesley Sneijder. All’inizio non ci credevo, pensavo fosse tutto uno scherzo”. Più motivato che mai, Noslin cominciò a segnare gol a raffica, facendosi così notare dalla leggenda dell’Inter del Triplete che promise a sua madre di aiutare personalmente il ragazzo. Tramite la conoscenza del proprietario del Fortuna Sittard, Sneijder diede la possibilità al classe 1999 di spiccare il volo in un club professionistico. Poi, a gennaio 2024, ci fu il trasferimento al Verona di Marco Baroni con cui conquistò una salvezza epocale. Ora i due lavorano ancora insieme, ma alla Lazio. Dalla quinta serie olandese all’Europa League.

“Mostrerò loro cosa so fare”
Già, perché come anticipato, i biancocelesti proprio oggi sfideranno ad Amsterdam l’amato Ajax di Noslin che, nella conferenza stampa alla vigilia del match, si è detto entusiasta di scendere in campo in una sfida così importante per lui: “Voglio mostrare a tutti quello che so fare. Ovviamente quando sei nella tua città ti vengono a guardare molti amici, parenti e vuoi mostrare qualcosa in più. Naturalmente darò sempre tutto e lo farò anche contro l’Ajax, ma la cosa più importante è vincere la partita e non importa come“. Da umili origini a grandi palcoscenici. Il viaggio è stato tortuoso e ricco di ostacoli, ma Noslin ammette di aver fatto tesoro delle esperienze vissute. Non sarebbe l’uomo che è oggi senza aver affrontato tutte quelle insidie: “Se hai attraversato periodi difficili fin da piccolo, questo può aiutarti. Quello che impari per strada puoi trasferirlo anche nel calcio”. Ajax-Lazio è l’occasione perfetta per chiudere simbolicamente un cerchio cominciato proprio in Olanda, quando un ragazzo nato ad Amsterdam nel 1999 si è dato da fare per poter realizzare il suo più grande desiderio. L’Ajax lo aveva scartato, ora Noslin fa le fortune della Lazio.

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