LoStudente modello, proveniente da una famiglia stimata e rispettata del Maryland. Appassionato di videogiochi e tecnologie, ma con un dolore cronico alla schiena – dovuto al progressivo scivolamento di una vertebra – che si era acuito dopo un incidente. E che probabilmente è stato uno dei fattori che l’ha spinto a sparare contro il Ceo di UnitedHealthcare Brian Thompson, ucciso il 4 dicembre a Manhattan di fronte ad un albergo, dove doveva partecipare ad una riunione del gruppo. Idolatrato nelle ultime ore sui social, Luigi Mangione, 26 anni, è stato fermato per omicidio, dopo l’arresto avvenuto in Pennsylvania per detenzione di armi. Ma chi è e qual è la sua storia? Nato a Towson in Maryland, la sua famiglia vive negli Usa da tre generazioni col nonno Nicholas, un costruttore figlio di emigranti, che aveva fatto fortuna con una rete di country club, case di riposo e una stazione radio, mentre un cugino di Luigi, Nino, è deputato repubblicano conservatore al parlamento statale del Maryland. Nel 2016 Luigi si era diplomato da primo della classe alla Gilman School, una scuola privata solo maschile di Baltimora, e nel discorso di fine anno ai compagni (l’onore riservato al primo del corso) aveva descritto la sua classe come di ragazzi “pieni di nuove idee e che sfidano il mondo attorno a loro”. In quell’occasione aveva anche ringraziato i genitori per aver speso per mandarlo a scuola, pagando una retta di 37mila dollari all’anno. “Non un piccolo investimento”, aveva riconosciuto lui stesso.
Dopo il liceo Mangione si era laureato e poi aveva conseguito un master in informatica alla University of Pennsylvania, un ateneo della rete Ivy League, mentre l’anno prima della laurea aveva lavorato come assistente didattico sull’intelligenza artificiale a Stanford. Secondo i post on line sul sito Goodreads, una piattaforma creata per condividere libri, i suoi interessi erano per la letteratura anti-establishment con un posto d’onore per Theodore Kaczynski, il celebre Unabomber. “È facile liquidarlo in modo rapido e considerarlo come il manifesto di un pazzo, per evitare di affrontare alcuni dei problemi molto scomodi che solleva”, aveva scritto online, come riporta il New York Times. “Ma è semplicemente impossibile ignorare quanto lungimiranti si siano rivelate molte delle sue previsioni sulla società moderna”.
Secondo le testimonianze raccolte dal giornale americano, i suoi conoscenti lo definiscono intelligente, socievole e ambizioso, “molto colto e amato, e circondato da una cerchia di persone sana“. Tra le aziende tecnologiche per le quali ha lavorato come ingegnere informatico, c’era anche TrueCar, un sito online con sede a Santa Monica, California, che ha lasciato nel 2023. Stesso anno in cui se n’è andato dalle Hawaii, dove negli ultimi anni si era trasferito in uno spazio di co-living, Surfbreak, per lavorare da remoto. RJ Martin, il fondatore di Surfbreak, lo descrive come “un ingegnere intelligente, affermato e ottimista”, molto rispettoso dello spazio che condivideva con altri lavoratori. Con lui aveva instaurato un rapporto confidenziale, tanto che Mangione gli aveva raccontato che il dolore cronico alla schiena gli impediva di condividere situazioni di intimità fisica. A lui aveva anche inviato le radiografie post operatorie di un intervento che aveva subito proprio alla schiena. Un account di social media che sembrava riconducibile al 26enne presentava un’immagine radiografica di una colonna vertebrale rinforzata con impianti chirurgici: la foto mostrava una fusione spinale, una procedura che utilizza viti e barre per fondere due livelli della colonna vertebrale per risolvere un disallineamento che può causare dolori profondi, ha spiegato Hasit Mehta, professore al New York Medical College. Poi, da aprile, il silenzio. Nessuna risposta ai messaggi di RJ Martin. E da sei mesi si erano interrotti anche i rapporti con la famiglia. Un periodo che ora è nel mirino degli investigatori, che lo hanno arrestato per l’omicidio di Thompson.