Ai treni capita – ultimamente spesso – di arrivare in ritardo ma a volta può accadere addirittura che giungano a destinazione in anticipo. Perfino che partano ben prima dell’orario previsto. È il caso – grottesco – del Frecciargento Roma-Genova di venerdì 8, programmato alle 16.20 a Termini, ma instradato – visibilmente vuoto – con 50 minuti di anticipo. Risultato? Decine di passeggeri a terra e un nuovo caso da risolvere per il ministro dei Trasporti Matteo Salvini.
La disavventura per chi aveva prenotato un posto a bordo, raccontata da La Stampa e confermata da Trenitalia, ha visto i viaggiatori arrivati prima delle 16.20 scoprire che il treno era già partito alle 15.30 senza alcun preavviso. “Era l’unico modo per farlo arrivare a destinazione”, è stata la spiegazione beffarda della compagnia. Alla richiesta di spiegazioni, il personale di Trenitalia ha consigliato ai passeggeri di prendere la Freccia Bianca delle 16:57, senza però garantire loro un posto a sedere.
Trenitalia ha giustificato l’anticipo della partenza dicendo che il treno non poteva percorrere la linea ad alta velocità tra Roma e Firenze a causa di lavori urgenti e, per evitare di arrivare in ritardo a Genova, si era deciso di farlo partire prima. Resta però il dubbio sul motivo per cui i passeggeri non siano stati informati adeguatamente, anche se la compagnia garantisce che tutti erano stati avvisati via sms o tramite mail.
Visti gli “slot ferroviari disponibili”, ha detto Trenitalia, “era l’unico modo per assicurare il collegamento”. Quindi l’assicurazione di aver “informato i passeggeri della modifica dell’orario via mail e sms” e che “i viaggiatori non raggiunti dai messaggi sono potuti arrivare a destinazione a bordo di Frecce immediatamente successive”. Senza, è bene ricordarlo, la garanzia di un posto a sedere. In ogni caso, Trenitalia “ha disposto il rimborso integrale del biglietto per tutti coloro che hanno subito questo disagio, del quale ci scusiamo”.
A richiedere spiegazioni è stato anche il ministro Salvini che vuole, fanno sapere fonti del dicastero di Porta Pia, “chiarimenti convincenti” dai vertici societari. Se non arriveranno, sottolineano fonti del Mit, saranno “inevitabili interventi” per rispetto di lavoratori e viaggiatori.