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La crisi dell’auto si allarga: Nissan taglia 9mila posti di lavoro nel mondo dopo il crollo delle vendite. “Situazione grave, misure urgenti”

La crisi dell’auto si allarga: Nissan taglia 9mila posti di lavoro nel mondo dopo il crollo delle vendite. “Situazione grave, misure urgenti”
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La crisi del comparto auto si allarga anche all’Estremo oriente. La giapponese Nissan a fronte di risultati semestrali deludenti ha annunciato un piano di emergenza che prevede una riduzione della capacità produttiva globale del 20% per ridurre i costi fissi e variabili e il contestuale taglio di 9.000 posti di lavoro, il 7% del totale globale. L’amministratore delegato Makoto Uchida si ridurrà volontariamente lo stipendio del 50%. La situazione è “grave” e servono “misure urgenti” per rendere il gruppo nuovamente competitivo sul mercato, hanno annunciato i vertici presentando i risultati relativi al primo semestre fiscale 2024, in cui è stato registrato un forte calo delle vendite. I ricavi netti consolidati sono diminuiti di 79,1 miliardi di yen a 5.980 miliardi (36,1 miliardi di euro), ma con un utile operativo crollato del 90%, da 303,8 a 32,9 miliardi di yen, con un margine operativo dello 0,5%. In calo nei primi sei mesi anche i volumi di vendita globali diminuiti a 1,6 milioni di unità.

Sono state di conseguenza riviste al ribasso le previsioni di utili e ricavi per l’intero anno: la produzione si fermerà a 3,2 milioni di auto (da 3,45 milioni) e le stime dell’utile operativo annuale calano del 70%, da 500 a 150 miliardi di yen. “Di fronte a una situazione grave, Nissan sta adottando misure urgenti per invertire la rotta e creare un’attività più snella e resiliente”, ha scritto la società in una nota. “Questa è stata una lezione che dobbiamo imparare: non siamo stati in grado di stare al passo con i tempi”, ha detto Uchida in una conferenza stampa a Tokyo. Il Cda di Nissan ha anche deciso la creazione di una nuova posizione, quella di Chief Performance Officer, che entrerà in funzione da dicembre, e che dovrà seguire la ripresa delle vendite e degli utili. Il costruttore nipponico intende diminuire il costo dei beni venduti, razionalizzare il portafoglio di attività e dare priorità alle spese in conto capitale e agli investimenti in ricerca e sviluppo. In questo quadro rientra la decisione di rivendere a Mitsubishi Motors il 10,02% della sua quota, attualmente al 34%.

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