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Corruzione, Toti vuol scontare la pena facendo il testimonial del Parco regionale. Ma il gup dice di no: “Dovrà fare anche lavoro materiale”

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Giovanni Toti non potrà scontare la condanna per corruzione facendo il “testimonial” del Parco di Montemarcello-Magra-Vara, area protetta regionale nel Levante ligure. Alla prima udienza per la ratifica dell’accordo di patteggiamento raggiunto con la Procura di Genova, il gup Matteo Buffoni ha fissato alcuni paletti sulle caratteristiche che dovrà avere il “lavoro di pubblica utilità” con cui verrà sostituita la pena detentiva. Attraverso il suo legale Stefano Savi, l’ex governatore aveva infatti proposto di svolgere, sostanzialmente, il ruolo di addetto alla promozione dell’Ente parco, presieduto però da una biologa spezzina nominata proprio da lui nel 2021. Un tema di inopportunità non ignorabile dal giudice, che ha bocciato l’ipotesi imponendo due requisiti: il lavoro sostitutivo non dovrà svolgersi in un ente di nomina regionale e dovrà consistere anche in attività materiale, non solo intellettuale.

L’udienza è stata rinviata al prossimo 19 dicembre. I pm hanno aggiornato le contestazioni aumentando leggermente le pene concordate: per Toti si passa da due anni e un mese a due anni e tre mesi, convertiti in 1.620 ore di lavori (e non più 1.500). Aumentate di un mese, invece, le pene per i coimputati mandati a giudizio immediato dalla Procura: per Aldo Spinelli, imprenditore portuale e presunto corruttore dell’ex governatore, si passa a tre anni e tre mesi, per Paolo Emilio Signorini, ex presidente del Porto di Genova e altro pubblico ufficiale corrotto da Spinelli secondo l’accusa, a tre anni e sei mesi.

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